Ci sarà un unico grande oceano: lo ha affermato il ricercatore spagnolo al Congresso di Bari.

Javier Hernández Molina (ricercatore spagnolo, dell’Andalusian Earth Sciences Institute): “I modelli mostrano che i continenti si uniranno progressivamente, molti degli attuali oceani scompariranno e ci sarà “un grande oceano globale”. 

Durante il briefing, i ricercatori illustreranno la situazione microplastiche nei mari!

“I modelli mostrano che i continenti si uniranno progressivamente, molti degli attuali oceani scompariranno e ci sarà “un grande oceano globale”. Lo ha dichiarato Javier Hernández Molina  ricercatore dell’Andalusian Earth Sciences Institute che da almeno 20 anni studia l’influenza della circolazione oceanica sulla sedimentazione marina. Molina è intervenuto, questo pomeriggio al Congresso Congiunto della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia.

“L’interazione della circolazione oceanica con il fondale marino ne modella la morfologia e genera specifici depositi di correnti di fondo denominati “contourites”. Quando queste correnti sono coeve ad altre correnti gravitative (come le correnti di torbida) allora si possono formare depositi misti (turbidite-contourite). Il crescente interesse e le implicazioni dei sistemi di contourite e di deposizione mista dimostrano che questi sistemi rappresentano importanti ambienti sedimentari marini profondi in molti oceani del mondo – ha continuato Molina –  con importanti influenze sugli ecosistemi di acque profonde, sui rischi geologici, sulla politica ambientale e sullo sviluppo economico.  Le domande su come le correnti di fondo abbiano modellato il “record” stratigrafico dei sedimenti di mare profondo e i bacini oceanici del passato potrebbero e dovrebbero essere utilizzate per guidare ricerche future. Gli sforzi congiunti di ricercatori, partner industriali e responsabili politici possono contribuire a promuovere la comprensione e la gestione responsabile dei sistemi deposizionali in acque profonde”. 

Hérnandez-Molina, come ha anche ricordato all’agenzia di Stampa spagnola EFE, a margine della conferenza di oggi, durante la sua carriera di ricercatore  ha analizzato diversi bacini oceanici del pianeta, come in Canada, Sud Africa o Australia, a diverse profondità, dai fondali vicini alla piattaforma a 120 metri fino ai bacini oceanici di 5.000, 8.000 o 10.000 metri.

Ben 1000 geologi – 1200 comunicazioni scientifiche orali e poster– 53 sessioni, 630 conferenze: Geology for a sustainable management of our Planet, è il Congresso Nazionale Congiunto della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, in corso a Bari fino al 5 Settembre.

E domani, al Congresso sarà l’inglese Karen Hudson-Edwards dell’Università di Exeter, Cornovaglia (Regno Unito) che mostrerà pratiche minerarie sostenibili, domani, Mercoledì 4 Settembre, sempre alle ore 14 e 30, sempre presso l’Aula Magna, al Campus Universitario di Bari in via Orabona 4.

E sempre domani tante conferenze.

Briefing dei ricercatori aperto alla stampa, domani, Mercoledì 4 Settembre, ore 17 e 30, Aula D, Campus Universitario “Ernesto Quagliarello”, in Via Edoardo Orabona n. 4. Aula Magna.

Durante il briefing, i ricercatori illustreranno la situazione microplastiche nei mari!