Afzal Muhammad aveva poco meno di cinquant’anni. Viveva e lavorava a Manfredonia con dignità e onestà da una decina di anni.
Ieri, dalle prime informazioni utili, per inseguire uno o due ladri che avevano rubato della merce nel suo negozio, il suo cuore non ha retto e quel sogno che l’aveva portato qui in Italia non è affondato nel mare, come accade a molti, ma si è fermato sulla piazza assolata della nostra Cattedrale in una domenica di caldo.
Afzal è morto per un infarto. Sono stato contattato dalla comunità pakistana e ieri mi sono subito recato in Piazza Duomo per disporre la collocazione della sua salma presso il cimitero della nostra città prima del suo trasferimento in Pakistan.
Afzal lo conoscevo personalmente e ho apprezzato nel tempo la sua gentilezza e la sua cortesia. A nome di tutta la città di Manfredonia esprimo vicinanza e le più sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutta la comunità pakistana.
La morte di un uomo è sempre una tragedia, sopratutto quando quella morte avviene in terra straniera.
Spero che gli inquirenti possano rintracciare, con l’aiuto delle telecamere, il ladro o i due presunti ladri. E spero vivamente che chi ha visto qualcosa sia disponibile ad aiutare le forze dell’ordine.
Nei prossimi giorni attiveremo alcune videocamere in punti più strategici della nostra città. Non basterà, ovviamente. Per una città più sicura bisogna coltivare la responsabilità, l’attenzione e la correttezza di tutti.