“PUÒ NASCERE UN FIORE NEL NOSTRO GIARDINO” PER DOPOLAVORO CON L’ARCHEOLOGA – BIRRETTA CULTURALE: MERCOLEDÌ 10 MAGGIO A MELPIGNANO IL TERZO APPUNTAMENTO DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PROGETTO PROMOSSO DA 34° FUSO CON IL SOSTEGNO DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA.
Mercoledì 10 maggio nel Palazzo Marchesale Castriota di Melpignano con “Può nascere un fiore nel nostro giardino” prosegue la seconda edizione di Dopolavoro con l’archeologa – Birretta culturale, promossa da 34° Fuso APS con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia attraverso l’avviso pubblico “Futura. La Puglia per la parità“. Visite guidate, conversazioni su archeologia e parità di genere e birre artigianali a chilometro zero: il progetto nasce con l’intento di creare occasioni informali di divulgazione del patrimonio storico e archeologico riflettendo sul tema della parità di genere e del lavoro femminile. Alle 18:30 (ingresso libero su prenotazione – 3278773894 – 34fuso@gmail.com) il terzo appuntamento si aprirà con una visita guidata del Palazzo Marchesale. A seguire, degustando una “birretta”, prenderà il via la conversazione, moderata dalla giornalista e scrittrice Loredana De Vitis, tra l’archeologa medievista e guida turistica Eda Kulja e l’animatrice ambientale, esperta di giardini e appassionata di erbe spontanee e aromatiche Betty Locane.
Il Palazzo Marchesale fu costruito nel 1636 per volere di Giorgio Castriota – Scanderbeg (come si evince da un’iscrizione incisa sul prospetto), che commissionò il progetto all’architetto Francesco Manuli. Nata inizialmente come struttura difensiva, l’imponente costruzione a due piani venne trasformata successivamente in una dimora nobile ed elegante, custode per lungo tempo di opere pittoriche di Paolo Veronese, Domenichino, Tintoretto e Corrado Giaquinto, trasferite successivamente a Molfetta. Nella zona interna si trova un giardino dove si sviluppano una serie di finestre e logge in pietra leccese, una fontana al centro dei viali disegnati a scacchiera, un pergolato e varie panche.
Dal 2005 Eda Kulja si occupa delle indagini di scavo degli ambienti basso medievali (e in particolare della ceramica) del sito di Roca Vecchia, marina di Melendugno. Nel corso degli anni ha collaborato oltre che con l’Università del Salento anche con gli atenei di Parma e Bologna, partecipando a numerosi progetti di ricerca e scavo in varie regioni d’Italia e in Albania. È socia di Vivarch, associazione di promozione sociale fondata dal 2015 da un gruppo di professionisti (archeologi, educatori ambientali, ricercatori, guide turistiche e naturalistiche) impegnati attivamente da anni sul territorio regionale ed extraregionale.
Dopo l’attività di promozione e formazione nelle scuole con la cooperativa Unsolomondo di Bari sui temi del consumo critico e del commercio equo e solidale, e l’esperienza come referente pugliese di Viaggi&Miraggi, tour operator padovano di turismo responsabile e sostenibile, Betty Locane ha dato il via a “Il giardino sotto il naso“. Il progetto – nato dall’incontro con il bartender professionista Elia Calò – ha fatto delle piante spontanee pugliesi il punto di unione tra liquoristica e miscelazione, creando un “cocktail” unico. La raccolta “responsabile” delle piante, la lavorazione e la sperimentazione di infusi, prodotti a tiratura limitata proprio per preservare le aree protette di origine, fanno parte di un processo che riporta studio e passione “dalla pianta al bicchiere”.
Il progetto Dopolavoro con l’archeologa – Birretta culturale, finanziato da Consiglio regionale della Puglia, attraverso l’avviso pubblico “Futura. La Puglia per la parità per l’anno 2022”, nasce dalla collaborazione tra 34° Fuso APS e i musei coinvolti nelle attività. Dopo il Museo della Ceramica – Biblioteca Comunale di Cutrofiano (mercoledì 29 marzo), il Museo Civico “Emanuele Barba” di Gallipoli (mercoledì 12 aprile) e il Palazzo Marchesale di Melpignano (mercoledì 10 maggio), infatti, gli appuntamenti del Dopolavoro con l’archeologa saranno ospitati dal Museo Diffuso di Cavallino (mercoledì 24 maggio) e dal Museo Storico-Archeologico di Lecce (giovedì 1 giugno), due delle sette strutture del Sistema Museale d’Ateneo dell’Università del Salento, il Museo della Preistoria di Nardò (giovedì 22 giugno) e, per concludere, dal Museo Archeologico Sigismondo Castromediano di Lecce, il più antico museo pubblico della Puglia che ripercorre la storia del Salento dalla preistoria fino al ‘900 (giovedì 29 giugno).
Nei sette appuntamenti, a partire dai reperti più emblematici delle collezioni museali si ragionerà sul fenomeno della disparità tra uomo e donna per orientare la comunità verso un pensiero nuovo e una nuova visione di futuro e, mettendo al centro dell’attenzione lo sguardo delle donne, per superare la cultura patriarcale ancora dominante. Il programma prevede la distribuzione di un kit che permetterà di conoscere le collezioni archeologiche in modo non convenzionale, così da rendere i contenuti più accessibili e coinvolgenti. Dopo le visite guidate, le conversazioni saranno condotte con dialoghi e confronti dai toni conviviali e leggeri come se si fosse seduti in birreria. La birra è, infatti, l’altra protagonista del progetto che accompagnerà le discussioni.
L’associazione di promozione sociale 34° Fuso riunisce professioniste della cultura, dell’economia e dell’innovazione. Questo mix di competenze trasversali ha permesso dal 2013 ad oggi di progettare e sperimentare innovative forme di valorizzazione del patrimonio culturale che cercano di rispondere alle esigenze di apprendimento e di fruizione di diversi pubblici, specialmente i più giovani. L’aps agisce affinché le strategie di valorizzazione implementate siano motore di innovazione sociale e di uno sviluppo sostenibile del territorio. In questi anni l’attività si è orientata su tre ambiti in particolare: la partecipazione culturale e lo sviluppo di pubblici; la progettazione e la gestione dei servizi museali; la formazione per gli operatori culturali.Info e iscrizioni
3278773894 – 34fuso@gmail.com