Domani? Quale domani possiamo immaginare se piovono bombe? Come per ogni guerra, la nostra stessa libertà è in pericolo. La vita chiede aiuto. Ovunque. Esprimersi liberamente è sempre più complicato. Il dissenso pacifico viene multato, manganellato e processato, anche quando a manifestarlo sono i più giovani. Si respira aria di censura, di sostegno alla guerra quasi nemmeno più nascosto. E su Taranto tira aria ogni giorno più carica di veleni. In questo clima generale soffocante, il rischio di ammalarsi e morire di lavoro o dover scegliere la fuga, sembra il futuro più probabile nel nostro immaginario collettivo. Così lo spazio indipendente del palco di Uno Maggio Libero e Pensante quest’anno più che mai è necessario.
“In un momento buio come quello che stiamo vivendo, Uno Maggio Taranto vuole essere più che mai un grido di resistenza, presenza civica, vicinanza ai movimenti che lottano ogni giorno – dichiarano i direttori artistici Antonio Diodato, Roy Paci e Michele Riondino. Una manifestazione organizzata dal basso, da lavoratori, cittadini, esseri umani che credono nel confronto, nell’incontro, nell’importanza di ritrovarsi e riconoscersi in un giorno di festa che, ormai molto spesso e da molto tempo, sembra aver perso una reale connessione con la realtà. Crediamo fortemente nel potere che la musica ha di amplificare messaggi e conoscenza. Perciò grazie ancora una volta agli artisti, ai movimenti, a tutte le realtà che hanno deciso di essere con noi anche quest’anno”.
Il timone di Uno Maggio Libero e Pensante 2024 al Parco delle Mura Greche di Taranto, viene preso da alcuni dei suoi storici conduttori che dalla prima edizione hanno gestito con passione le 12 ore di evento: Valentina Petrini, grazie alla quale Uno Maggio Libero e Pensante ha mantenuto la sua dimensione d’inchiesta; Andrea Rivera, che ha contribuito dall’inizio con la sua satira e la sua passione a guidare una giornata piena di colpi di scena; Martina Martorano, conduttrice radio e tv e consulente musicale di Propaganda Live e la giornalista Serena Tarabini, entrambe attive da anni sulla manifestazione, dando un contributo che è molto più di una semplice conduzione.
LA LINE UP
Dalle ore 14 si esibiranno i numerosi artisti che hanno scelto di aderire all’iniziativa a titolo gratuito: Area (in occasione dell’anniversario dalla scomparsa di Demetrio Stratos), Brunori Sas, Serena Brancale, Cristiano Cosa, Frenetik, Valerio Lundini e I VazzaNikki, Mannarino, Mama Marias & Don Ciccio, Marlene Kuntz, Gabriella Martinelli, Francesca Michielin, N.A.I.P., Emma Nolde, Willie Peyote, Selton, Terraross, Tre allegri ragazzi morti ei vincitori del contest Musica ControLeMafie, i Malvax. Insieme a loro anche la Uno Maggio Orchestra, una “super band” creata per l’occasione, composta da musicisti straordinari che interagiranno con molti degli artisti in line up. Ecco la formazione: Roberto Angelini alle chitarre, Fabio Rondanini alla batteria, Gabriele Lazzarotti al basso, Adriano Viterbini alle chitarre, Andrea “Fish” Pesce alle tastiere, Rodrigo D’Erasmo al violino, Vincenzo Lato alle percussioni, Francesco Fratini alla tromba, Simone Alessandrini al sax e Tahnee Rodriguez ai cori.
Ma anche per questa edizione, la musica farà da amplificatore alla voce degli attivisti che interverranno dal palco per condividere e discutere dal vivo i temi politici intorno ai quali è nata la manifestazione. Tra questi: Amnesty International, Fridays For Future, NoTav, Roberto Salis, Mariangela Tarì, Parisa Nazari per Donna, Vita, Libertà dall’Iran, Raffaele Crocco, Ultima Generazione, XR Puglia, Nico Piro e alcune testimonianze direttamente dalla Palestina in guerra.
“Questa edizione è una sfida impossibile, è la nostra lotta che resiste, è la risposta all’incoraggiamento e al sostegno ampiamente ricevuti. È il diritto a difendersi – dichiara il Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Se vogliamo restituire all’incognita del domani il carico di emozioni che parte da legittimi desideri dobbiamo opporci all’orientamento sempre più esplicito di un governo che nei servizi fondamentali della formazione, dell’informazione e della cura, privilegia il revisionismo alla conoscenza, l’asservimento allo spirito critico, il privato al pubblico. Vogliamo poter dire con fiducia a chi guarda al domani: “Sogna, ragazzo sogna”! Vogliamo che la cultura sia l’arma unica ed efficace per difendere la pace, che restituisca l’importanza cruciale alla memoria affinché quello che è stato non debba ripetersi mai più.