218 MILIONI DI INVESTIMENTI AGLI AEROPORTI PUGLIESI PER IL 2024/2027.

È LA PIÚ BELLA NOTIZIA DELL’ESTATE PER IL TURISMO DI PUGLIA.
FIRMATO IL CONTRATTO DI PROGRAMMA CON ENAC.

Dichiarazione di Francesco Caizzi, vice presidente nazionale e leader barese e pugliese della Federalberghi. La dotazione certificata di 218 milioni di euro per gli aeroporti pugliesi a copertura di investimenti previsti per il periodo 2024/2027, è forse la più bella notizia dell’estate per il turismo di Puglia. Grazie all’approvazione da parte di ENAC del contratto di Programma di Aeroporti di Puglia, la società aeroportuale regionale potrà, così, avviare una serie di interventi finalizzati al miglioramento della capacità degli scali e dei servizi per i passeggeri, alla sicurezza, nonché alla qualità dei servizi e alla tutela ambientale.
Adp ritorna a essere la leva più importante per la realizzazione di quella industria pugliese del turismo che tutti gli operatori del settore (albergatori in testa) rincorrono sin dall’epoca del “miracolo” del lancio del brand Puglia quale regione cool, finalmente nota e apprezzata come destinazione turistica in Italia e nel mondo.
I buoni risultati degli ultimi anni, soprattutto con l’incremento esponenziale del turismo straniero, hanno consegnato a noi operatori e agli investitori del settore una road map obbligata fatta di programmazione e promozione conseguente per portare la Puglia verso un sistema turistico maturo. Visti anche i venti di crisi che investono altri settori dell’economia, il turismo ha l’impegno di contribuire con ben oltre il 10/12% attuale alla costituzione del Pil regionale.
La crisi italiana, che si riverbera anche sui consumi delle attività del tempo libero, ci impone di rimodulare il nostro sistema turistico regionale per entrare a pieno titolo nella competizione internazionale. Ecco che in questa partita, la forza e la capacità di programmazione e di investimento di un player importante come Aeroporti di Puglia diventa cruciale per costruire un futuro sicuro a un comparto che ha l’onere di produrre più ricchezza e più posti di lavoro per l’economia regionale del prossimo futuro.