7^ CONGRESSO NAZIONALE DI FONDAZIONE ONDA: COME LE DISUGUAGLIANZE DI GENERE INCIDONO SULLA SALUTE PSICOFISICA

Istituzioni, società scientifiche ed esperti riuniti nel 7° Congresso Nazionale di Fondazione Onda, dal titolo “L’impatto delle diseguaglianze di genere sulla salute e sulla ricerca scientifica”

Le diseguaglianze di salute, a meno che siano dovute a fattori biologici, possono essere definite differenze evitabili e ingiuste impattando pesantemente sullo stato di salute. Nel Congresso partendo dal principio di uguaglianza, pilastro del SSN, si approfondirà il concetto di equità, ovvero interventi modulati secondo le specificità e i bisogni di ciascuno.

L’indagine “La mobilità per diagnosi e cura: il punto di vista del paziente” svolta da Elma Research vuole identificare come le disparità di accesso alle cure oncologiche in funzione del luogo di residenza influenzino la salute

Milano, 26 settembre 2023 – Le disparità di genere sono ancora molto presenti nella nostra società e, gravando negativamente sulla salute psicofisica, costituiscono uno dei maggiori ostacoli al benessere di donne e ragazze. Su questi temi si confronteranno esponenti di Istituzioni, società scientifiche ed esperti durante il 7° Congresso Nazionale di Fondazione Onda, dal titolo “L’impatto delle diseguaglianze di genere sulla salute e sulla ricerca scientifica”, in programma dal 26 al 28 settembre in modalità virtuale.

Nella società di oggi persistono diseguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari legate a vari determinanti di salute: condizioni ambientali, socioeconomiche, culturali, di istruzione, di reddito, di rete famigliare e sociale. In particolare, in alcune aree terapeutiche affrontate nel Congresso, salute mentale, oncologia, salute sessuale e riproduttiva, salute cardiometabolica, persistono diseguaglianze nell’accesso ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura.

«È ormai noto che le disuguaglianze nella salute, inclusa la salute mentale, nascano a causa delle disuguaglianze presenti nella nostra società – nelle condizioni in cui le persone nascono, crescono, vivono, lavorano e invecchiano», afferma Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda. «Vi sono particolari gruppi di popolazione con specifici bisogni di salute e maggiori difficoltà di accesso ai servizi: donne vittime di violenza, persone in carcere, migranti, transgender. È nostro compito alleviare le disuguaglianze presenti, nell’ottica di alleggerire anche il carico morale e mentale che grava su chi è svantaggiato, che purtroppo spesso sono donne. È oltremodo importante dare un contributo per ridurre il gender gap in sanità e nella ricerca scientifica».

«Le donne hanno un buon accesso al mondo della salute, c’è però un ambito, quello lavorativo e del relativo maggiore carico, in cui le diseguaglianze – aggiunge Claudio Mencacci, Presidente Sinpf, Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia – sono particolarmente evidenti. Questo ha un pesante riflesso sulla salute mentale: ansia, depressione, disturbi del sonno sono le manifestazioni più frequenti che potrebbero attenuarsi se nel mondo del lavoro ci fosse maggiore equità nelle retribuzioni, migliore conciliazione dei tempi e soprattutto culturalmente una maggiore considerazione e valorizzazione del lavoro femminile che spesso è doppio rispetto a quello maschile».

Tra i fattori che influenzano la salute, sono da annoverare non solo le differenze di genere, ma anche le disuguaglianze che si creano a causa di condizioni ambientali, socioeconomiche e culturali svantaggiate. In quest’ottica è stata condotta e presentata l’indagine “La mobilità per diagnosi e cura: il punto di vista del paziente” svolta da Elma Research per identificare e quantificare la disparità di accesso alle cure oncologiche in funzione del luogo di residenza.

I dati raccolti, in relazione a neoplasie mammaria e polmonare, mostrano che il luogo di residenza definisce le scelte e i comportamenti legati alla salute, infatti, il 40 per cento, è in cura in una struttura fuori dal comune di residenza, questa migrazione verso altri comuni in un terzo dei casi è dettata da necessità in quanto mancano nel proprio comune di residenza centri in grado di fornire cure ed esami di cui si ha bisogno, mentre nel 57 per cento dei casi è perché si vuole raggiungere centri riconosciuti come importanti in grado di fornire le cure migliori. Nelle zone a bassa accessibilità lo spostamento verso centri di cura al di fuori della propria area di residenza è decisamente maggiore (45 per cento).

Lo spostamento, anche se volontario, ha un forte impatto sul paziente, incidendo soprattutto a livello economico (32 per cento), impegnativo a livello di trasporti (27 per cento), doloroso a livello emotivo (24 per cento) e comporta una rinuncia ad impegni sociali (17 per cento).

«Dalla survey con i pazienti possiamo vedere che la mobilità verso i luoghi di cura non è una scelta tra diverse opzioni possibili, bensì spesso è un obbligo che impatta a livello economico, relazionale e sociale. Inoltre, molto spesso i pazienti non sono informati dell’esistenza e della possibilità di accedere a trial clinici, nel momento in cui non sono più presenti altre terapie attive. E, anche quando sono a conoscenza di questa possibilità terapeutica, spesso la rifiutano appunto per la distanza. Attraverso una survey sugli oncologi, i cui risultati saranno disponibili a breve, cercheremo di capire l’altro lato della medaglia», dichiara Massimo Massagrande, CEO Elma Research.

«È evidente il disagio e la percezione di discriminazione di pazienti costretti a viaggiare per sentirsi curati al meglio. Tuttavia, eccellenza è frutto di organizzazione ed esperienza basata anche sui volumi delle casistiche. Questo impone la necessità di scelte organizzative Nazionali e Regionali per garantire il miglior percorso diagnostico e terapeutico a tutti i pazienti nel rispetto del diritto a curarsi per vivere e non vivere per curarsi», conclude Filippo de Braud, Direttore Oncologia Medica ed Ematologia, Fondazione IRCSS Istituto Tumori, Milano

Il Congresso è reso possibile grazie al contributo incondizionato di HRA-a Perrigo Company, Janssen Cilag Spa, Korian, Laboratoires Expanscience Italia Srl e Pfizer Srl.

Oggi sono previsti tre webinar: nel primo si affronteranno le differenze genetiche, biologiche e ambientali della depressione nonché le diseguaglianze nell’accesso alle terapie. Nel secondo, reso possibile grazie al contributo non condizionante di Korian, verrà trattato il ruolo del medico nell’affrontare le polipatologie che colpiscono con maggiore frequenza la popolazione più anziana. Il terzo, realizzato grazie al supporto non condizionato di Pfizer, vuole rappresentare una nuova occasione di discussione per evidenziare le criticità nell’accesso ai percorsi di diagnosi e cura delle persone con emicrania.

  • Disturbi affettivi comuni e insonnia: diseguaglianze di genere, ore 14.30-15.15, per maggiori informazioni e per iscriversi cliccare qui.
  • Anziani, polipatologie e aderenza terapeutica, ore 15.45-16.30, per maggiori informazioni e per iscriversi cliccare qui.
  • Emicrania: modelli innovativi di accesso ai percorsi diagnostico-terapeutici e di presa in carico, what next? Ore 17.00-17.45, per maggiori informazioni e per iscriversi cliccare qui.