Nel 1889 la prima volta, il miracolo di Sant’Alberto sconfisse la siccità e dissetò i campi
L’usanza dei pali, fusti d’albero di 20 metri addobbati e portati a braccia per 7 chilometri
Il 16 maggio il pellegrinaggio, il 15 giornata di studi sul sito archeologico di Montecorvino
PIETRAMONTECORVINO (Fg) – Dal 1889, ogni 16 maggio, gli abitanti di Pietramontecorvino si recano in processione-pellegrinaggio percorrendo i 7 chilometri che separano il paese, uno dei Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club, dall’antico Castrum medievale di Montecorvino, ai piedi di un’antica torre e tra i resti di una cattedrale. Lo fanno per onorare Sant’Alberto Normanno, patrono di Pietramontecorvino, che 135 anni fa compì il miracolo della pioggia, dissetando i campi inariditi dalla siccità. L’antica tradizione, infatti, nasce da un bisogno vitale, quello di vedere sconfitta la tremenda siccità che nel 1889 mise a rischio il ciclo delle colture e, con esso, la possibilità delle famiglie petraiole di avere il necessario per sfamarsi. La leggenda vuole che Sant’Alberto Normanno apparve in sogno a due donne e disse loro che, per alleviare la sete dei campi, il popolo avrebbe dovuto compiere un pellegrinaggio penitenziale fino alla vicina Montecorvino. I petraioli decisero di ascoltare il consiglio che proveniva dal cielo e, come la promessa di un rinnovato patto di fede, al ritorno dal cammino di preghiera le nuvole riversarono sui campi la pioggia indispensabile al loro sostentamento. Di lì a qualche mese, i raccolti furono i più generosi di sempre. Alberto il Normanno, l’eremita, il Santo Patrono, aveva sconfitto la siccità e conquistato l’eterna devozione del suo popolo.
IL 16 MAGGIO 2024, per il 135° anno, sarà rinnovata la tradizione. La processione-pellegrinaggio partirà alle ore 8 da Largo Rosario, dopo la benedizione dei pali. Si tratta della particolarità più spettacolare di questa tradizione popolare e religiosa. Dal borgo, una lunga fila di donne, uomini e bambini si mette in cammino. Centinaia di persone sono precedute da altissimi pali, fusti d’albero addobbati con fazzoletti variopinti che vengono portati a braccia, eretti, con l’aiuto di lunghe funi. Il pellegrinaggio diventa una carovana di colori che, grazie all’altezza e al corredo di scialli dei pali, rende visibile il suo incedere anche a molti chilometri di distanza. Nel mezzo, tra i pali e il popolo dei fedeli, c’è la statua del santo che unisce tre paesi: all’evento partecipano gruppi di fedeli provenienti da Motta Montecorvino, Volturino, Pietra e da molte città d’Italia dove risiedono le comunità di emigranti dei rispettivi borghi accomunati dalla devozione per Sant’Alberto. I partecipanti, a piedi, percorrono i sette chilometri che separano Pietramontecorvino dal sito archeologico di Montecorvino. Per arrivare lassù, ai piedi di una maestosa torre che affaccia sui ruderi di un’antica città e si staglia possente nel cielo, devono camminare in mezzo alla campagna, in un sentiero di terra battuta, attraversando il mare verde dei campi di grano ancora fresco.
ARCHEOLOGIA E STORIA. Il 15 maggio, vigilia della grande processione-pellegrinaggio, nell’ambito della Settimana Identitaria, Pietramontecorvino dedicherà un’intera giornata proprio al sito archeologico di Montecorvino. Alle ore 10, a Palazzo Ducale, si discuterà di “Archeologia e storia dei Monti Dauni: dalla ricerca alla valorizzazione. I lavori saranno introdotti dai saluti di Domenico Zuppa, sindaco di Pietramontecorvino, e dai primi cittadini di Volturino e Motta Montecorvino, rispettivamente Francesco Di Pasqua e Domenico Iavagnilio. All’incontro interverranno: Anita Guarnieri, Soprintendenza Archeologia-Belle Arti e Paesaggio Foggia e Bat; Maria Luisa Marchi, Università di Foggia; Roberta Giuliani, Università di Bari; Pasquale Favia, Università di Foggia. Sempre mercoledì 15 gennaio, la giornata di studio e confronti a Palazzo Ducale riprenderà alle ore 16.30 con la presentazione dei risultati degli scavi di Montecorvino. A seguire, sarà presentato il progetto “Smart-in, valorizzazione sito archeologico Montecorvino”, con gli interventi di Francesco Di Pasqua, sindaco di Volturino; Pasquale Favia, Università di Foggia; Stefano Del Pozzo, progettista; Saverio Lamarucciola, coordinatore-progettista della Settimana Identitaria; Luciana Stella, progettista-responsabile servizi educativi.