Ecco i dati quali-quantitativi delle presenze nei primi otto mesi del 2024. Le riflessioni del Sindaco De Carlo
Il Comune di Alberobello nei primi otto mesi del 2024, dal 1 gennaio al 31 agosto, registra un incremento del +8,5% di turisti e visitatori che hanno soggiornato nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere della ‘Capitale dei Trulli’. A darne evidenza sono i dati rilevati dal portale PayTourist, che registra inequivocabilmente le presenze attraverso la tassa di soggiorno.
“Si tratta di un dato positivo e in crescita – commenta il Sindaco Francesco De Carlo – che ci fa anche comprendere come i grandi eventi, che negli ultimi due anni hanno visto Alberobello protagonista tanto delle passerelle glam dell’alta moda quanto degli appuntamenti collaterali dell’agenda politica internazionale, siano stati in grado di attirare un numero maggiore di turisti stranieri e allo stesso tempo di riequilibrare l’effetto della ‘stagionalità’ nel corso dei mesi”.
Infatti, nel periodo gennaio-agosto 2024 i pernottamenti complessivi dei turisti sono stati 208.146 con un aumento sul 2023 pari a 17.760 unità, con un +8,50% rispetto ai primi 8 mesi dello scorso anno.
I dati del sistema di rilevazione comunale certificano ancora una volta il trend positivo, che era già stato registrato nel primo semestre del 2024, con una maggiore concentrazione nei mesi da aprile ad agosto. Un dato interessante evidenzia un ‘unicum’ di Alberobello che rileva un +60% del turismo straniero (con ai primi posti Francia 10,50%, Regno Unito 6,50% e Stati Uniti 4,40%… ) rispetto al +25% di Regione Puglia.
In termini assoluti il turismo italiano rappresenta circa il 40% dei visitatori. In testa ci sono i campani (20%), seguiti da: laziali (12), siciliani (7%). Le famiglie rappresentano più della metà del flusso totale, mentre i gruppi organizzati confermano il trend in consolidamento con un 35%., rispetto alla frenata registrata negli anni colpiti dal Covid19.
La maggior parte dei visitatori sceglie le strutture alberghiere, alberghi e alberghi diffusi, per il 36% (categoria che più raccoglie e versa l’imposta di soggiorno) seguite per il 28% dalle case per vacanze, per il 12% dai B&B, per il 10,45% dagli affittacamere e per il 9,80% dalle locazioni brevi.
“Oggi le strutture extra-alberghiere rappresentano le forme di accoglienza e ospitalità preferite in misura maggiore dai nostri visitatori con un dato aggregato pari al 60,25% – conclude De Carlo – e questo ci deve far riflettere anche sulle responsabilità dei singoli gestori rispetto agli standard di qualità e immagine che la nostra città sceglierà di rappresentare all’esterno.