È online il video di “Adio Querida” de La Cantiga de la Serena, brano la cui melodia riprende il tema della Traviata di Giuseppe Verdi per un omaggio a Maria Callas
È “Adio querida” il nuovo singolo de La Cantiga de la Serena estratto dall’album La Novia: una struggente romanza la cui melodia riprende il tema della Traviata di Giuseppe Verdi per un omaggio a Maria Callas. Prodotto dall’etichetta discografica Zero Nove Nove e diretto da Giuseppe Rutigliano, il video dell’ensemble formato da Giorgia Santoro, Fabrizio Piepoli e Adolfo La Volpe, è stato girato a Monteruga, villaggio disabitato nel cuore del Salento.
“Adio Querida” è il nuovo singolo estratto da “La Novia”, quarto album del trio pugliese La Cantiga de la Serena che dal 2008 si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo. Dopo “La Serena” (2016), “La Fortuna” (2019) e “La Mar” (2021), il nuovo progetto rappresenta l’ennesimo frutto di questo continuo lavoro di ricerca ed esplorazione portato avanti dal trio per riproporre, in una chiave nuova e personale, un repertorio che promuove il dialogo musicale e culturale tra Occidente e Oriente. La sempre presente tradizione sefardita – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli – dialoga con canti, romanze e tarantelle appartenenti a culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra innovazione e tradizione. Le radici pugliesi rappresentano il braccio di un compasso fisso al centro, che consente all’altro di tracciare una circonferenza immaginaria che idealmente racchiude tutto il bacino del Mediterraneo. Con queste premesse, il titolo scelto (La Novia, La Sposa) richiama un’immagine dal forte valore archetipico, in modo speciale nelle culture tradizionali del Mediterraneo, un simbolo dalle molte implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, ma che al tempo stesso conserva nella modernità il forte impatto evocativo della promessa d’amore. Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e tradizioni diverse, dando vita a creature nuove, differenti dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble. Negli undici brani – cantati in ladino, arabo, italiano e in vari dialetti del Sud Italia – il trio è affiancato da Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish, dalle Faraualla, quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio di polifonie vocali a cappella, dal trio L’Escargot, dal violinista Francesco D’Orazio e dal percussionista e tamburellista Roberto Chiga.
Il cd, come detto, ospita alcuni brani della tradizione sefardita: “A la una yo naci”, che apre il lavoro, “La Novia”, pezzo dall’incedere incalzante e ipnotico che include strofe di un canto salentino, “Arvolicos d’almendra”, composizione dal carattere gioioso nella quale il testo in ladino si sposa perfettamente con quello in griko, antico dialetto di origine greca che ancora si tramanda nella Grecìa Salentina. “La Tarantella”, scritta nel 1693 da Cristofaro Caresana con un testo in italiano, è un chiaro esempio di incontro tra musica scritta e musica tradizionale. Dalla Puglia arrivano la “Tarantella di San Michele” e “Vorrei Volare“, un omaggio a Uccio Aloisi, storico cantore della musica popolare salentina. Completano la tracklist “Almaya” e “Ya Mariam el bikr”, due brani provenienti dal repertorio siriano e libanese, “Longa farahfaza” di Riad Al Sunbati, una delle icone della musica egiziana del ventesimo secolo, per concludere con “Si dolce è ‘l tormento”, madrigale seicentesco di Claudio Monteverdi.
Nelle prossime settimane ripartirà la tournée internazionale dell’ensemble che nei mesi scorsi ha fatto tappa a Izmir e Istanbul in Turchia, Lettonia e Corsica, Evergreen Festival di Torino e Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, festival Ad Libitum di Polignano a Mare e Il Cammino Celeste in Salento, e molti altri.
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