- La qualità dei dati porterà a una migliore applicazione delle norme e a un minor numero di annunci illegali
- Norme locali divergenti portano alla frammentazione del mercato interno
- Gli affitti a breve termine rappresentano circa il 25% degli alloggi turistici nell’UE
- Secondo alcune ricerche, la mancanza di norme contribuisce all’aumento dei prezzi delle abitazioni e allo spostamento dei residenti permanenti
Sarà ora più facile comprendere l’impatto effettivo dei servizi di affitto a breve termine sul tessuto socio-economico per consentire alle autorità locali di elaborare politiche adeguate.
Giovedì, il Parlamento ha adottato in via definitiva, con 493 voti favorevoli, 14 contrari e 33 astensioni, nuovi requisiti UE sulle modalità di raccolta e condivisione dei dati relativi ai servizi di locazione a breve termine, già concordati con i governi UE.
Con il nuovo regolamento, si mira a promuovere un’economia delle piattaforme trasparente e responsabile, proteggendo nel contempo i consumatori dalle offerte fraudolente relative agli affitti a breve termine.
Procedura di registrazione semplice
Le piattaforme online che facilitano i servizi di affitto a breve termine per le proprietà che dichiarano di trovarsi nei paesi in cui è già in vigore un processo di registrazione (fra cui l’Italia), dovranno rispettare i nuovi obblighi di registrazione e di condivisione dei dati. Una semplice procedura di registrazione online consentirà alle autorità competenti di identificare l’ospite e l’unità e di verificare le informazioni.
Servizi di locazione più sicuri per i viaggiatori
Le piattaforme online dovranno garantire che le informazioni fornite dai locatori siano affidabili e complete, e che il numero di registrazione sia chiaramente visibile. Dovranno inoltre effettuare controlli casuali delle informazioni. Le autorità competenti potranno sospendere i numeri di registrazione, chiedere alle piattaforme di rimuovere annunci illegali o imporre sanzioni a piattaforme o locatori non conformi.
Scambio di dati
Gli Stati membri dell’UE istituiranno un unico punto di ingresso digitale per ricevere dati dalle piattaforme su base mensile (ad esempio il numero di notti prenotate, il numero di ospiti, l’indirizzo specifico, il numero di registrazione, l’URL relativo all’alloggio). La raccolta di questi dati consentirà alle autorità di monitorare il rispetto dei processi di registrazione degli ospiti e consentirà anche di attuare politiche adeguate nel settore dell’affitto di alloggi a breve termine.
Citazione
Il relatore Kim Van Sparrentak (Verts/ALE, NL) ha dichiarato: “Le città stanno vivendo un picco di affitti illegali per vacanze a breve termine. Ciò rende le città di tutta Europa più difficili da vivere e meno accessibili. Questa legge impone alle piattaforme di condividere i propri dati con le autorità locali, consentendo loro di applicare meglio le norme per le case di vacanza in modo che l’alloggio rimanga accessibile ai residenti”.
Prossime tappe
Una volta che il Consiglio adotterà il testo, sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore dopo 2 anni.
Contesto
Il volume dei servizi di noleggio di alloggi a breve termine è aumentato significativamente con l’espansione di piattaforme online come Airbnb, Booking, Expedia e TripAdvisor. Questo tipo di alloggio comprende circa un quarto del totale degli alloggi turistici nell’UE. Mentre tali affitti creano benefici per gli ospiti, i turisti e molte regioni, alcuni ricercatori sostengono che la mancanza di norme adeguate contribuisce a problemi come l’aumento dei prezzi delle abitazioni, lo spostamento dei residenti permanenti, l’eccesso di turismo e la concorrenza sleale.
Vi sono differenze significative nei sistemi di registrazione per affitti a breve termine fra i Paesi dell’UE. Secondo la Commissione, nel 2022, 23 Stati membri avevano un certo tipo di procedura a livello nazionale, regionale e/o locale, mentre altri ne stavano valutando l’introduzione (cfr. allegato 8 dello studio d’impatto (EN)).