Agricoltura: Frodi olio extra vergine d’oliva, la denuncia di Unapol

Il Presidente di UNAPOL, Tommaso Loiodice, esprime profonda preoccupazione in merito alle recenti frodi nel settore dell’olio d’oliva, che stanno seriamente compromettendo la reputazione della filiera e la fiducia dei consumatori. L’intervento di Loiodice arriva a seguito di operazioni fraudolente emerse recentemente, come la truffa scoperta nel porto di Bari, dove il prezzo dell’olio di oliva italiano ha subito un drastico calo a causa di attività illecite che minano l’intero settore.

«Mi auguro che gli organi preposti ai controlli intervengano tempestivamente e blocchino queste meschine azioni fraudolente che danneggiano irrimediabilmente l’intera filiera», afferma Loiodice, ribadendo la necessità di rafforzare le misure di contrasto contro l’agropirateria. «Occorre adottare misure ancora più restrittive, fino a prevedere l’interdizione dall’esercizio dell’attività per frantoiani e imbottigliatori che tradiscono l’etica del settore».

La posizione di UNAPOL è chiara: la filiera deve agire unita e con orgoglio per isolare coloro che minano la qualità e l’integrità dell’olio d’oliva italiano. «Ciò che più fa male è che siano proprio alcuni attori della filiera a minare quel patto etico che punta a valorizzare e ridare dignità al prodotto principe della dieta mediterranea», continua Loiodice.

L’appello è quindi rivolto a tutti gli operatori e alle istituzioni: «È giunto il momento che la filiera e le istituzioni, da quelle locali a quelle sovracomunali, si costituiscano parte civile nei casi accertati di frode. Solo così potremo garantire ai consumatori un prodotto 100% italiano, tracciato e di alta qualità, rassicurandoli sui sistemi di controllo e favorendo una concorrenza leale».

Conclude Loiodice: «Noi di UNAPOL vogliamo misurarci con il mercato giocando ad armi pari, nel rispetto di regole condivise che tutelino i consumatori e tutti gli attori onesti del settore».