Esperienze regionali a confronto per disegnare il futuro digitale dei Comuni italiani
La terza edizione del forum di vocazione nazionale ha rappresentato un’opportunità per favorire il dialogo tra le amministrazioni locali su temi comuni legati alla digitalizzazione e ha evidenziato come l’uso consapevole delle tecnologie sia diventato sempre più cruciale.
Milano, 12 settembre 2024 – Si è concluso martedì presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo la terza edizione dell’ICARE Forum 2024, un evento che ha confermato il suo ruolo chiave nel panorama del welfare italiano. Ad organizzare l’evento, con la collaborazione di Motore Sanità, Atena Informatica, azienda comasca con oltre quarant’anni di esperienza nel settore ICT e promotrice dell’ICARE Forum. La società, che attualmente supporta oltre 500 Comuni italiani nella gestione dei servizi sociali attraverso la sua piattaforma ICARE, ha ribadito il proprio impegno nella promozione di soluzioni innovative per il welfare pubblico.
Con un focus sulla digitalizzazione dei servizi sociali, l’incontro ha attirato esperti, amministratori pubblici e rappresentanti del mondo dell’innovazione, confermando l’importanza del dialogo tra tecnologia e Welfare. La giornata di ieri ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo politico e istituzionale, tra cui Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica.
Tema portante: “Fare rete per fare Welfare”
Il tema centrale dell’edizione di quest’anno, “Fare rete per fare Welfare”, ha posto l’accento sulla necessità di costruire sinergie tra pubblico e privato per migliorare i servizi destinati alle fasce più vulnerabili della popolazione. I vari panel che si sono susseguiti – dall’evoluzione del Ssn verso una sanità territoriale ai livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), dalla transizione digitale dei servizi sociali e uso dell’AI nel welfare, alla “silver age” e invecchiamento attivo, fino al ruolo del settore privato nel Welfare con partenariati e coprogettazione – hanno esplorato la transizione digitale in ambito sociale, affrontando le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione, dai flussi migratori e dalla necessità di implementare i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali. Un’attenzione particolare è stata riservata alla sanità territoriale, considerata una delle aree che più può beneficiare delle innovazioni tecnologiche. Il file rouge di queste discussioni è stato quello di capire come le tecnologie digitali possano fungere da fattori abilitanti.
Secondo Atena Informatica ci sono alcune precondizioni fondamentali perché il digitale possa assumere tale ruolo nell’ambito Welfare: apertura e interoperabilità delle piattaforme, un aspetto cruciale su cui sta lavorando il Dipartimento del Sottosegretario Butti in generale con le piattaforme abilitanti (SPID, ANPR, AppIO, ecc.) e in particolare con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) per la Pubblica amministrazione e con il Fascicolo sanitario elettronico 2.0 (FSE 2.0) per il settore sanitario; personalizzazione dei servizi e multidisciplinarità degli interventi perché il benessere delle persone richiede un approccio sempre più universale e integrato.
La sinergia tra pubblico e privato per un Welfare più efficiente
Una delle questioni più dibattute è stata il ruolo strategico che il settore privato potrà giocare nel futuro del Welfare, supportando le amministrazioni pubbliche nell’adozione di tecnologie avanzate. In un contesto in cui i bisogni sociali si evolvono rapidamente, diventa fondamentale sviluppare nuove competenze e strumenti digitali in grado di rispondere a tali sfide. L’ICARE Forum ha dunque dimostrato che la collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini è la chiave per un Welfare moderno e sostenibile.
Mario Ronchetti, Presidente e Amministratore Delegato di Atena Informatica ha evidenziato il valore della piattaforma ICARE. “ICARE è basata sul “paradigma della cura” e sulla centralità della persona. In questi anni abbiamo imparato che prendersi cura delle persone significa anche prendersi cura delle loro relazioni, perché le persone sono relazioni. Fare Welfare, quindi, vuol dire prendersi cura delle reti di connessioni che sono alla base del benessere sociale. Per questo motivo, “fare rete” non è solo importante, ma è la precondizione per costruire un sistema di Welfare in grado di rispondere alle sfide del prossimo futuro. Questo nostro evento ha avuto l’obiettivo di studiare e approfondire alcune delle tematiche centrali del Welfare, al tempo stesso è stato un momento di confronto aperto sulle esperienze e sulle aspettative che i nostri clienti stanno già affrontando o intendono intraprendere”.
Così Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione Tecnologica: “Desidero ringraziare Atena Informatica e Motore Sanità per aver organizzato un evento così importante, che mi ha dato l’opportunità, come rappresentante del Governo, di parlare di temi cruciali come quello della co-intelligenza. Nell’ambito dell’assistenza e del servizio sanitario, dobbiamo imparare a integrare l’intelligenza artificiale, sfruttando i dati in modo attento e accurato, con l’intelligenza umana dei medici. La tecnologia può offrire un supporto prezioso, ma è essenziale che il medico mantenga sempre un rapporto di fiducia e collaborazione con il paziente. L’obiettivo è utilizzare la tecnologia in modo controllato, a beneficio del rapporto umano nella cura”.
Claudio Zanon, Direttore Scientifico di Motore Sanità ha ulteriormente sottolineato: “Dobbiamo tenerci stretto il servizio sanitario nazionale che però va rifondato mantendo le cose principali, che sono l’universalità, l’equità di accesso e la sostenibilità e, nello stesso tempo, dobbiamo utilizzare al meglio le possibilità future, ovvero la tecnologia digitale e la tecnologia biologica per cercare di andare dietro alle evoluzioni del campo medico e fare in modo che il nostro servizio sanitario continui a dare le buone prestazioni nonostante le difficoltà”.
“Le politiche sociali rappresentano un tema di estrema importanza per la pubblica amministrazione e di estrema complessità”, secondo Riccardo Castrignanò, Direttore ITED di Cagliari “In questo ambito la tecnologia può essere d’aiuto perché la frammentazione può essere ricondotta all’unitarietà attraverso un processo di integrazione e di condivisione dei dati. Questo consente di erogare servizi digitali rapidi e di monitorare constantemente la qualità del servizio reso e questo ritengo sia di grande importanza sia per l’amministrazione sia per i cittadini”.
Infine l’auspicio di spiegato Matteo Biffoni, Presidente di Fondazione Cittalia e Anci Toscana: “La discussione che da tanto tempo facciamo rispetto alla norma sulla coprogettazione fra enti locali, il terzo settore in particolare spero diventi una pratica comune, attuale e lineare, non siamo ancora arrivati a regime ma è uno sforzo culturale prima ancora che politico che dobbiamo portare a fondo perché va nell’interesse della qualità dei servizi dell’amministrazione pubblica e anche della capacità di dare risposte al terzo settore”.