Giovedì 26 settembre si proietta il lavoro diretto da Alessandra Cardone
Una storia tutta meridionale ispirata alla star hollywoodiana Johnny Depp
Prodotta dalla salentina Scirocco, è l’unica opera pugliese in gara
«L’abbaglio» all’Otranto Film Festival
per Simonetti un esordio in concorso
L’attore tarantino tra i «big» per il suo primo ruolo da protagonista al cinema
Immagini del trailer al link
Dopo il debutto in Portogallo al Cascais Film Festival, «L’abbaglio» di Alessandra Cardone è in concorso all’Otranto Film Festival diretto da Stefania Rocca. Unico film pugliese dei tre italiani in gara, «L’abbaglio» verrà proiettato giovedì 26 settembre, alle ore 21, nei Fossati del Castello Aragonese. «Dramedy» ispirato alla storia vera di un ristoratore veneziano al quale Johnny Depp cambiò per sempre la vita, il film vede l’esordio da protagonista sul grande schermo dell’attore tarantino Andrea Simonetti.
Il lungometraggio è prodotto dalla casa cinematografica leccese Scirocco e trasferisce da Venezia in Salento la vicenda realmente accaduta a Cristiano Vitale, il proprietario di una trattoria veneziana diventato amico di Johnny Depp proprio mentre la star americana era in laguna per girare un film.
Una storia già affrontata da Alessandra Cardone in chiave documentaristica in «My Friend Johnny» (cortometraggio presentato alle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema nel 2012) e adesso ripresa dalla regista per raccontare il sogno tutto meridionale di un padre e una figlia, entrambi stregati dalle promesse di Johnny Light, un famoso attore americano (interpretato da Christopher Backus) che, durante le riprese in Salento di uno spot pubblicitario, s’innamora del ristorante e della cucina di Nicola (Andrea Simonetti) e della figlia Aqua (Denise Tantucci). Johnny è stato talmente sedotto dai sapori di Puglia che, prima di ripartire, inviterà i due nuovi amici a trasferirsi a Los Angeles per gestire il proprio ristorante e diventarne soci, con Nicola totalmente conquistato dal divo americano e per mesi intento a pianificare un futuro hollywoodiano che si risolverà con un finale a sorpresa.
Classe 1981 e una formazione alla scuola del Teatro Stabile di Torino con Luca Ronconi e altri grandi maestri della scena, Andrea Simonetti ha intrapreso una carriera di autore e regista accanto a quella di attore. Nel 2013 scrive, dirige e interpreta il cortometraggio «Alle corde», la sua opera prima sostenuta da Apulia Film Commission e Mibact premiata e in diversi festival italiani e stranieri, e tre anni dopo gira il suo secondo corto da regista intitolato «La fuitina» con il sostegno di Mibact e Nuovo Imaie e distribuzione in prestigiosi festival internazionali. Il suo terzo cortometraggio, «Dorothy non deve morire» con protagonista Milena Vukotic, film breve prodotto da 10D film e sostenuto da Apulia Film Commission, viene selezionato nel 2021 a Cortinametraggio.
Inoltre, con Gaetano Colella vince nel 2018 il Premio Solinas Experimenta Serie per la serie tv «Up&Down» prodotta da Rai Fiction. E sempre con Colella scrive lo spettacolo teatrale del quale è protagonista, «Ultimo round – Storia del pugile sinti Johann Rukelie Trollmann» coprodotto dalla Compagnia Crest.
Sul set ha recitato in «Black Stars» (film fuori concorso al Festival Internazionale del Cinema di Roma), in «Manuale d’amore 2» di Giovanni Veronesi, «Marpiccolo» di Alessandro Di Robilant e «Loro» di Paolo Sorrentino, mentre come assistente alla regia ha lavorato nel film «Il grande spirito» di Sergio Rubini e nell’opera prima «Oltre il confine» di Alessandro Valenti, del quale è stato anche cosceneggiatore.