È stato minacciato ancora una volta, il sindaco di Cellamare, Gianluca Vurchio. Un’aggressione verbale che stava per trasformarsi in un atto di violenza fisica se non ci fossero state altre persone ad assistere alla scena, come spiega lo stesso Vurchio. «Siamo all’ennesimo, grave, episodio. Ecco, non mi soffermerò nel merito sulla vicenda – spiega ancora il primo cittadino di Cellamare – già di conoscenza delle forze dell’ordine e da me prontamente comunicata, ma una cosa voglio dirla: questi episodi vanno fortemente combattuti sul piano culturale, sociale e istituzionale.»
E poi: «Nessuno può e deve pensare di attaccare e minacciare chiunque in tal modo, proferendo gravi minacce, attuando comportamenti di tutto stile criminoso. E chi le subisce, non può e non deve cedere innanzi a tali atteggiamenti. Si rispettano le regole, si rispettano le istituzioni e si rispettano le persone, prima di tutto». Il sindaco ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri che ora stanno indagando sulla vicenda. «Lo Stato – conclude Vurchio – dia un segno tangibile di presenza e tutela sia dei territori, sia verso coloro che ogni giorno, dopo già altre minacce ed intimidazioni subite, ci mette la faccia.»
Tante le testimonianze di solidarietà e di vicinanza, a partire da Michele Abbaticchio, Vicepresidente di Avviso Pubblico: «Ho sentito Gianluca subito dopo l’episodio. Siamo amici e sono particolarmente coinvolto. Premesso questo chiedo a tutti, cittadinanza inclusa, di incoraggiarlo ad andare avanti. Perché un padre di famiglia si sta giocando tutto per la sua terra. E la sua terra, la Regione intera, deve rispondere presente con lo Stato italiano.»
L’intera rete di Avviso Pubblico è a fianco del sindaco di Cellamare. «Episodi di questa natura minano le fondamenta stessa della democrazia e del vivere in comunità – spiega Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo e coordinatore regionale di Avviso Pubblico –. Il sindaco Vurchio rappresenta la sua comunità: colpire lui significa prendersela non solo con la sua persona, ma con l’istituzione che rappresenta e con tutta la cittadinanza di Cellamare che ha il diritto di vivere libera dal condizionamento di una cultura della sopraffazione. Mafiosi e prepotenti pensano di occupare gli spazi pubblici, ma si sbagliano di grosso. Insieme possiamo arginarli e confinarli nel loro recinto di violenza.»
Episodi di questa natura si ripetono quotidianamente in tutte le province italiane. Soprattutto in Puglia, terza regione per numero di intimidazioni contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali. Nel 2022 sono state 48 le aggressioni e le minacce in 34 comuni pugliesi, presenti in tutte e 6 le province. Nel suo Rapporto annuale “Amministratori Sotto Tiro”, Avviso Pubblico ha censito 326 atti intimidatori contro sindaci assessori, consiglieri comunali e municipali nel solo 2022. Una cifra preoccupante che genera allarme per il clima di tensione che si respira in alcuni territori. E che rivela l’esistenza di una cultura diffusa basata sull’idea di sopruso e prevaricazione.