Ancora una volta il C.L.A.A. (Comitato Liberi Agricoltori Andriesi) si ritrova a descrivere una situazione oramai sull’orlo del baratro: quella che stanno vivendo in queste settimane gli ortolani a causa delle temperature anomale per il periodo ma anche per la grande quantità di prodotto arrivato sul mercato, senza criterio. La città di Andria, pur essendo conosciuta a livello internazionale come la Città dell’olio, rappresenta anche un punto di riferimento per la coltivazione degli ortaggi. Una coltura che rischia, a questo punto, di scomparire anche per altri fattori che negli ultimi anni si stanno abbattendo sul comparto. Per tutte queste aziende agricole andriesi è un’amara annata da dimenticare per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli. Una situazione che non si registra solo nella città di Andria ma anche in tutta la provincia BAT e nell’intera Regione Puglia. Ogni anno che passa sembra che la situazione stia diventando sempre più drammatica. Tra i tanti problemi registrati c’è la difficoltà di reperire operai qualificati per effettuare i lavori di piantumazione, manutenzione e raccolta delle colture orticole, per non parlare dei costi di manodopera arrivati alle stelle (giornata lavorativa, trattenute e contributi
agricoli) che a un’azienda agricola costa più di 100 euro al giorno. Lo stesso vale per i prodotti fitosanitari e per i concimi i cui costi sono diventati altissimi. Anche i costi dell’energia utilizzata per alimentare i pozzi artesiani e le celle frigorifere, in alcuni casi sono diventati insostenibili visto l’utilizzo aumentato dovuto alle alte temperature. Poi c’è la questione del caro gasolio agricolo che ha superato la soglia di 1 euro al litro così come tante aziende agricole sono costrette ad acquistare il gasolio industriale a 1.80 euro al litro a causa dei ritardi accumulati dal comune di Andria nel rilascio dei libretti agricoli.
“Nonostante tutto e nonostante gli aumenti che li stanno affliggendo, gli agricoltori sono sempre fiduciosi e continuano ad investire capitali economici ma anche umani sopportando sacrifici, continuando a coltivare le terre mantenendo l’identità territoriale della nostra città producendo un prodotto di altissima qualità che però in tanti casi viene svenduto o trinciato direttamente sul campo vanificando i ricavi” – ha dichiarato il per. agr. Natale Zagaria, segretario del Comitato Liberi Agricoltori Andriesi.