Andria – ANTENNE CAMUFFATE DA ALBERI, I GIUDICI DANNO IL VIA LIBERA ALLE INSTALLAZIONI A CASTEL DEL MONTE.

SAVINO MONTARULI (IO CI SONO! – COMITATO EUROPA – FORUM ASSOCIAZIONI 4^ CONSULTA AMBIENTE COMUNE DI ANDRIA): “DECISIONE INCREDIBILE, LA SOPRINTENDENZA ED IL COMUNE DI ANDRIA RICORRANO AL CONSIGLIO DI STATO. NON SI TRATTA SOLO DI “PALI” MA DI VERE E PROPRIE CENTRALI”

Non va giù agli Attivisti andriesi la decisione del Tar Puglia dopo il ricorso della Soprintendenza contro l’installazione, a circa due chilometri da Castel del Monte, di un ripetitore di telefonia camuffato in finto albero con rivestimento in finta corteccia di altezza pari a circa 18 metri. Sull’argomento, nei mesi scorsi ed anche recentemente, era intervenuto l’Attivista Sociale Savino Montaruli, Presidente dell’Associazione di Impegno Civico “Io Ci Sono!”, Coordinatore dell’Associazione Comitato Europa, componente del 4^ Forum Ambiente della città di Andria, che oggi, dopo la sentenza del Tar, dichiara: “abbiamo da sempre contestato le installazioni di antenne camuffate da alberi a due passi da Castel del Monte. Se è vero che tutti auspichiamo che i Piani di Localizzazione delle antenne possano prevederne l’installazione fuori dai centri abitati, è anche vero che non è possibile che il territorio di Castel del Monte ora, in virtù di quel concetto “disinvolto” scritto nella sentenza del Tar cioè il “carattere di pubblica utilità” delle antenne e ripetitori, possa essere liberamente invaso da questi manufatti. Invito quindi la Soprintendenza e, a questo punto lo stesso comune di Andria, a valutare nel ricorso al Consiglio di Stato un aspetto che forse non è stato opportunamente tenuto in considerazione né dai ricorrenti né dai giudici del Tar che hanno emesso quella sentenza. Mi riferisco al fatto che non si tratta solo di installazione di alberi finti contenenti su di essi antenne, parabole ed altre diavolerie ma si tratta, invece, di vere e proprie centrali e basta recarsi sul posto per poterlo facilmente verificare. Il fatto che poi il Tar stesso, nella sentenza, afferma e “giustifica” che l’impianto telefonico in specie sarebbe lontano oltre 1,9 chilometri dal castello, in una zona in cui comunque sono presenti numerosi edifici e innumerevoli pali della luce, dovrebbe indurre gli Amministratori e tutti coloro che ne abbiano responsabilità a fare una profonda riflessione sulla loro capacità di tutelare realmente queste aree sottoposte a vincoli. Di fatto i giudici del Tar hanno “approfittato” anche di tale sciatteria per emettere quella sentenza. Resta il forte dubbio su cosa potrebbe accadere ora: alberi finti a Castel del Monte? E nelle città? Mentre gli alberi veri vengono fatti marcire nei viali e nei parchi urbani, a causa dell’incuria e dell’assenza di manutenzione, prepariamoci a lunghissimi viali e a spazi verdi invasi da tantissimi alberi, tutti rigorosamente finti, come lo è diventata questa realtà, come lo sono diventati coloro che dovrebbero governare ed amministrare il territorio.” – ha concluso ironicamente Montaruli.