La scuola secondaria di I grado Vittorio Emanuele III-Dante Alighieri ha ospitato un nuovo e innovativo summer camp GIRLS CODE IT BETTER di “Officina Futuro Fondazione W-Group ETS”.
Il camp è stato ideato per promuovere la creatività digitale e l’imprenditorialità tra le ragazze, offrendo loro un’esperienza unica e immersiva nel mondo della tecnologia. Si tratta di un’iniziativa per colmare il divario di genere nella tecnologia. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, le donne sono ancora sottorappresentate nelle professioni STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Il progetto “GIRLS CODE IT BETTER” mira a cambiare questa situazione, offrendo alle giovani partecipanti l’opportunità di scoprire e sviluppare le loro competenze in un ambiente stimolante e di supporto.
In un mondo che propone incessantemente sfide competitive, maschi e femmine devono avere pari opportunità e risorse per partecipare equamente, valorizzando le loro competenze e capacità senza discriminazioni di genere. In quest’ottica e volendo rispondere alle necessità educative del nostro Paese, la scuola “Vittorio Emanuele III- Dante Alighieri” ha intrapreso questo rapporto di collaborazione con “Officina Futuro Fondazione W-Group ETS” dando la possibilità a 22 alunne di classi prime e seconde di rispondere ad una sfida nell’ambito STEM.
All’interno del progetto GIRLS CODE IT BETTER la fondazione, in collaborazione con il FABLAB di Bitonto e con la coach maker Anna Latorre, ha proposto dei macrotemi tutti afferenti all’Agenda 2030. In particolare il gruppo delle ragazze ha focalizzato la sua attenzione sugli Obiettivi 8 e 9 e cioè maggiore consapevolezza sui lavori del futuro e sulle imprese innovative con attenzione alla sostenibilità. Alle ragazze è stata lanciata una sfida : “Cosa occorre per un PICNIC sostenibile”. Da qui attraverso la metodologia PBL, le ragazze individualmente e in gruppo hanno disegnato con i “vecchi strumenti” e cioè carta, matita e colori le loro idee, hanno poi modellato le loro idee con l’uso di software di progettazione in 3D per poi approcciarsi a software di slicing e di stampa degli oggetti 3D, focalizzando anche l’attenzione sui materiali di stampa e le loro caratteristiche.
L’esperienza ha reso le ragazze consapevoli delle loro potenzialità, della possibilità di un lavoro di gruppo non semplice, ma non impossibile, e la scoperta di un mondo che è apparentemente lontano da quello scolastico, ma che opportunamente sperimentato offre nuovi orizzonti per il futuro. L’iniziativa è stata resa possibile grazie ai finanziamenti PNRR ex DM 65/2023, che punta a favorire nella scuola il potenziamento delle competenze STEM e multilinguistiche.