ANDRIA, I DATI DELLA CENTRALINA DI ARPA RICHIEDONO CHIAREZZA.

DAL COMITATO QUARTIERE EUROPA (COMPONENTE 4^ CONSULTA AMBIENTE DI

ANDRIA) CHIEDONO CHIARIMENTI ALL’AGENZIA REGIONALE, MENTRE DAL COMUNE CONTINUANO A MINIMIZZARE.

Il superamento dei limiti delle polveri cancerogene registrato per la giornata del 24 ottobre 2023, pubblicati da ARPA Puglia lo scorso 26 ottobre, accendono il dibattito nella città federiciana sullo stato di inquinamento dell’aria e soprattutto sulla necessità che Arpa Puglia proceda con l’installazione di ulteriori centraline ufficiali nei punti sensibili della città. Mentre dal comune di Andria continuano a minimizzare, continuando persino a ritenere inaffidabili i dati di Arpa che, secondo gli amministratori locali, verrebbero ancora oggi contaminati dalla presenza del cantiere di interramento ferroviario, i Rappresentanti del Comitato di Quartiere Europa, Associazione rieletta nella 4^ Consulta Ambiente del comune di Andria, la pensano diversamente. Dall’Ufficio del Coordinatore, l’Attivista Sociale Savino Montaruli, infatti, dichiarano: “a parte il fatto che i lavori di interramento ferroviario da mesi ormai non sono più così invasivi rispetto alla centralina posizionata in via Vaccina, quella centralina è inaffidabile “al contrario” rispetto a ciò che pensano a Palazzo di Città. Infatti essa sarebbe fin troppo “generosa ed ottimista” visto che sicuramente risente della positiva influenza dei due Parchi vicini: il Parco IV Novembre e la grande Villa Comunale, Per questo da Arpa ci aspettiamo che vengano installate centraline mobili, ufficiali, nei luoghi sensibili della città da dove provengono quotidiane lagnanze da parte dei residenti che si dicono afflitti dalle polveri e dallo smog, soprattutto veicolare che continua ad agire indisturbato. Così come sta avvenendo in altre città, l’Agenzia regionale pugliese deve prestare la stessa attenzione alla città di Andria, anche se evidentemente non è così “accreditata” ed attenzionata rispetto ad altre città evidentemente sono più rappresentate nelle sedi politiche ed istituzionali regionali.

Continuare a minimizzare queste problematiche di grande spessore, anche e soprattutto sanitario, significa non svolgere opportunamente il proprio ruolo quindi disattendere anche le prerogative che qualunque personalità politica ed amministrativa deve possedere, altrimenti si fanno anche grossi danni” – concludono.