ANDRIA, I RESIDENTI DEL QUARTIERE CIAPPETTA – CAMAGGIO FANNO SUL SERIO ED ANDRANNO FINO IN FONDO. RACCOLTE 200 FIRME CON TANTO DI DOCUMENTO E DATI IDENTIFICATIVI.

LA PETIZIONE NELLE MANI DEL PRESIDENTE DI “IO CI SONO!”. LA CONSEGNA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI ED ESPOSTO IN PROCURA.

Appena iniziata la Petizione Popolare promossa dai residenti del Quartiere Ciappetta-Camaggio di Andria, in collaborazione con l’Associazione di Impegno Civico “Io Ci Sono!”, ha già raggiunto le duecento firme. una petizione seria e completa, con tanto di generalità dei firmatari, numero e data di rilascio del documento di riconoscimento, codice fiscale, recapito telefonico e firme.

Documentazione che arriverà sui tavoli delle competenti Autorità alle quali, Sindaco e Prefetto in primis, viene chiesto anche un incontro urgente, così come sarà inviato al Comando di Polizia Locale l’Esposto destinato alla Procura della Repubblica di Trani. Un esposto articolato con il quale si evidenziano una serie di elementi preoccupanti, inerenti l’igiene, la sicurezza, la pubblica incolumità e tutti gli altri elementi di preoccupazione che sono stati rilevati dai residenti; viene altresì richiesto l’accertamento di eventuali comportamenti omissivi, viste le reiterate promesse, anche elettoralistiche, che si sono consumate in quel popolo ed emarginato quartiere cittadino. L’Esposto è stato firmato da un Gruppo di residenti per conto di tutti i firmatari la Petizione che sarà allegata e trasmessa all’Autorità.

Il Presidente dell’Associazione “Io Ci Sono!”, l’Attivista Sociale Savino Montaruli, ha dichiarato: “quello che stanno vivendo gli abitanti del quartiere Ciappetta-Camaggio, a causa delle condizioni del canalone, è qualcosa di indescrivibile e di umiliante. Anche in questa circostanza la nostra Associazione, regolarmente iscritta all’Albo delle Associazioni, rieletta nella Prima Consulta del comune di Andria, si sta facendo carico di un’emergenza sociale e sanitaria che non poteva durare oltre. Le legittime istanze dei residenti, affinché quel tratto di canalone venga messo in sicurezza, bonificato, ristrutturato e coperto, devono trovare risposte. Qualora queste risposte non dovessero arrivare i residenti sono pronti alla mobilitazione generale per difendere la loro salute già compromessa e la civile convivenza nel quartiere già fin troppo abbandonato a se stesso” – ha concluso Montaruli.