SAVINO MONTARULI (CASAMBULANTI): “IL CASO ANDRIA, UN ESEMPIO DI VESSAZIONE E DI ACCANIMENTO VERSO LA CATEGORIA. RICORSO ALLA CORTE DEI CONTI SE IL COMUNE NON PAGA IMMEDIATAMENTE QUANTO STABILITO DAI GIUDICI NELLE SENTENZE”
E’ guerra aperta, ad Andria, tra le centinaia di commercianti ambulanti del mercato settimanale, umiliati nell’essere tenuti in un’area fatiscente, abbandonati e declassati oltre che avviliti da un’amministrazione comunale che ha anche preso il “Premio” per essere l’unica a non aver avviato un tavolo pubblico, peraltro previsto per legge, per la discussione del Documento Strategico del Commercio che ha voluto affidare direttamente al Sindaco di Brindisi. Un Documento contestatissimo che, dopo ben vent’anni d’attesa, porta alla città di Andria un compendio di norme scopiazzate, senza alcuna visione e del tutto fuori contesto. Un Documento che gli impiegati degli uffici comunali avrebbero potuto redigere nella pausa caffè senza sprecare denaro pubblico elargito con tanta disinvoltura ai forestieri. Tornando alla questione Tosap 2017 (ed anni seguenti), il comune di Andria, di fatto, non incasserà quasi 500mila euro per i tre anni 2017, 2018 e 2019 mandanti in fumo ai danni della comunità che si ritrova in una disastrosa gestione amministrativa pubblica. A questo si aggiungano anche quasi 200mila euro relativi all’anno 2016 che il sempre il comune federiciano disastrato, e precisamente questa ineffabile amministrazione comunale, ha mandato in prescrizione. Un disastro che è stata sancito dai Giudici della Corte di Giustizia Tributaria in decine di sentenze nelle quali il comune ha dovuto soccombere senza vincerne una sola, ma anche nella sentenza del TAR Puglia che ha messo a nudo l’incapacità amministrativa di una classe politica e dirigente indegna di una grande città qual è quella di Andria. Una batosta politica per gli amministratori pubblici ma anche professionale vista la banalità del contenzioso che, di fatto, è tutto basato su un principio noto anche agli studenti del primo anno di ragioneria cioè l’impossibilità e l’illegittimità di richiedere somme tributarie di natura retroattiva; principi di conoscenza basilari per affidare un’amministrazione della cosa pubblica nelle mani di chi detiene il potere assoluto e sta portando la città verso un punto estremo mai raggiunto nei 40anni precedenti. In merito all’incasso delle somme derivanti dalle sentenze il Sindacalista Savino Montaruli, per CasAmbulanti ma esprimendo anche il pensiero dei colleghi delle altre Sigle di Rappresentanza che hanno messo sotto smacco un’amministrazione comunale nemica del piccolo commercio e degli ambulanti, ha dichiarato: “dal comune di Andria decidono di prendersi gioco persino di quanto i Giudici hanno scritto nelle sentenze e questa è un’aggravante per quanti avrebbero, invece, immediatamente provvedere al pagamento di quelle decine di migliaia di euro sottratte alla comunità e facilmente evitabili se avessero avuto un minimo di umiltà e capacità di ascolto. Altro che chiarimento! Da Palazzo San Francesco arriva solo il tentativo, non riuscito, di beffare le legittime pretese di chi, dopo innumerevoli processi, ha dimostrato quanto ingenua e distruttiva sia stata l’opposizione dell’Ente. Il Comune di Andria, attraverso i suoi uffici, paghi quanto dovuto al nostro legale e rimborsi le somme pagate dagli ambulanti e non dovute dopo le sentenze. L’Amministrazione comunale giustifichi, anche politicamente, quanto accaduto e si autosospenda per il danno cagionato alla Comunità, appellandosi alla Corte dei Conti, chiedendo clemenza e perdono”.