Lunedì, le commissioni per il commercio internazionale e gli affari costituzionali hanno interrogato Šefčovič, candidato slovacco per il commercio e la sicurezza economica/ le relazioni interistituzionali e la trasparenza.
I presidenti delle commissioni e i coordinatori dei gruppi politici si riuniranno senza indugio per valutare le prestazioni e le qualifiche del commissario designato.
Nella sua dichiarazione introduttiva, Šefčovič ha ricordato agli eurodeputati che il commercio è “caratterizzato da una forte concorrenza sulle nuove tecnologie dirompenti e dalla militarizzazione delle dipendenze economiche”, rendendo il commercio uno “strumento geostrategico”. Con l’avvicinarsi delle elezioni negli Stati Uniti, il commissario designato ha dichiarato: “Indipendentemente dall’esito delle elezioni statunitensi, presenterò un’offerta di cooperazione”. Ha aggiunto che l’UE dovrà risolvere le sue controversie con gli Stati Uniti, citando l’acciaio e l’alluminio e gli elementi protezionistici dell’Inflation Reduction Act (IRA).
Per quanto riguarda le relazioni interistituzionali, si è impegnato a rafforzare la cooperazione della Commissione con il Parlamento, non da ultimo attraverso l’accordo quadro di prossima proroga. Šefčovič ha inoltre fatto riferimento all’impegno della Commissione a dare seguito alle iniziative legislative indirette del Parlamento, a garantire che sia fornita una giustificazione completa per il ricorso alla procedura straordinaria di cui all’articolo 122 e a facilitare i progressi sulla richiesta del Parlamento di un pieno diritto d’inchiesta. Inoltre, ha annunciato un’estensione del campo di applicazione del Registro per la trasparenza dell’UE “a tutti i dirigenti”.
Cina
Šefčovič ha descritto la Cina come il partner commerciale più impegnativo, con il quale l’UE deve riequilibrare le sue relazioni. Ha detto ai deputati che, dopo i dazi dell’UE sui veicoli elettrici prodotti in Cina, in vigore dalla scorsa settimana, i negoziatori della Commissione sono ora in trattative con le controparti cinesi sugli impegni sui prezzi. “L’UE non è interessata alle guerre commerciali, stiamo cercando di riequilibrare le nostre relazioni con la Cina in aree in cui riteniamo che le nostre relazioni non siano eque”, ha detto Šefčovič, citando l’eccesso di capacità, i sussidi e la mancanza di condizioni di parità.
Mercosur, Israele e gli accordi di libero scambio
I deputati hanno messo sotto torchio il commissario designato per i negoziati in corso con i paesi del Mercosur, Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Šefčovič si è impegnato a continuare a lavorare sugli accordi di libero scambio con il Messico e l’Australia e ha affermato di volere che l’UE sia più presente in Thailandia, nelle Filippine e in India. Rispondendo ai deputati, ha indicato l’Accordo di facilitazione degli investimenti sostenibili (SIFA) con l’Angola e l’Accordo di partenariato economico con il Kenya come nuovi tipi di accordi che potrebbero aiutare l’UE.
Alla domanda dei deputati se l’UE stia violando il diritto internazionale in quanto mantiene i suoi legami commerciali con Israele nell’ambito dell’accordo di associazione UE-Israele, Šefčovič ha affermato che l’accordo “può essere modificato solo all’unanimità” tra gli Stati membri.
Priorità per le relazioni interistituzionali
Molti deputati hanno sottolineato l’importanza di una modifica dei trattati sulla base delle proposte del Parlamento ispirate dalla Conferenza sul futuro dell’Europa. Il commissario designato ha affermato che la chiave per andare avanti in questo senso è ottenere una posizione chiara da parte del Consiglio europeo: lavorerà con la nuova presidenza di Antonio Costa a tal fine.
Il dibattito ha riguardato la necessità di riforme per preparare l’allargamento e l’attivazione della clausola “passerella” in settori politici chiave, nonché la trasparenza, con alcuni deputati che hanno presentato relazioni preoccupanti sulle pratiche della Commissione. Tra gli altri temi trattati, il miglioramento della cooperazione con i parlamenti nazionali e l’applicazione dei risultati della relazione Draghi nell’architettura istituzionale dell’UE.