Bari –   17 GENNAIO: “FESTA DEL DIALETTO 2024” . Ecco gli appuntamneti

                                            17 GENNAIO: “FESTA DEL DIALETTO 2024”

PER CELEBRARE LA GIORNATA DI CULTURA E TRADIZIONE, MERCOLEDÌ 17 GENNAIO DALLE 10 ALLE 12 E DALLE 17 ALLE 19, L’AUDITORIUM DELL’ARCHIVIO DI STATO DI BARI (VIA PIETRO ORESTE, 45) OSPITA LE PERFORMANCE DI STUDENTI E ATTORI CON COMPONIMENTI IN VERNACOLO.  

Anche quest’anno il 17 gennaio si celebra la “Festa del Dialetto”, una giornata di cultura e tradizione all’insegna della valorizzazione delle lingue locali e popolari. La manifestazione a partecipazione libera, si svolgerà nell’Auditorium dell’Archivio di Stato (in via Pietro Oreste 45 a Bari) in due momenti diversi della giornata di mercoledì 17 gennaio.

Dalle 10 alle 12, dopo gli interventi introduttivi delle autorità e degli organizzatori, alla presenza di alcune classi dell’Istituto comprensivo Duse e degli IISS Marco Polo e Marconi-Hack, diversi alunni declameranno i propri componimenti in vernacolo. Nel pomeriggio, dalle 17 alle 19, sarà la volta degli autori e delle associazioni del territorio, le cui poesie saranno alternate alle performances di Enzo Vacca, Antonella Genga e Brando Rossi.

L’edizione 2024 della “Festa del Dialetto”, dunque, oltre all’importanza del vernacolo come linguaggio comunicativo quotidiano e veicolo di creazione letteraria, è particolarmente improntata verso il dialogo intergenerazionale, nonché alla riscoperta dei luoghi in cui è conservato e tramandato il patrimonio culturale della comunità locale, quale è appunto la struttura dell’Archivio di Stato di Bari.

L’iniziativa, come di consueto, è sostenuta dalla Commissione culture del comune di Bari presieduta da Giuseppe Cascella, dalle Associazioni riunite intorno al progetto “Maggio a Bari”, ideato e coordinato da Vito Signorile, direttore del Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano, con la collaborazione del professor Nicola Cutino, direttore dell’Associazione Mondo Antico e tempi moderni, e l’Archivio di Stato diretto da Adriano Buzzanca.