Bari – AL VIA LA CAMPAGNA “R1PUD1A” DI EMERGENCY

PER LA GIORNATA DELLE FORZE ARMATE A BARI I VOLONTARI SI SONO RIUNITI PER UN FLASHMOB
PER RIBADIRE IL RIPUDIO ALLA GUERRA SANCITO DALL’ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE.

L’APPELLO PER ADERIRE ALLA CAMPAGNA RIVOLTO AI CITTADINI, AI COMUNI, ALLE
SCUOLE, AI TEATRI E A CHIUNQUE VOGLIA DIRE “HO DETTO RIPUDIA!”


Bari, 4 novembre 2024. L’Italia ripudia la guerra. Lo ribadisce con forza la campagna
“R1PUD1A” di EMERGENCY che ha preso il via il 3 novembre in occasione della Giornata
dell’Unità nazionale e delle Forze Armate: in oltre 60 città italiane si sono riuniti i volontari
dell’associazione per riaffermare l’importanza e l’adesione all’articolo 11 della Costituzione
italiana: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.


A Bari, in particolare davanti alla Chiesa di San Ferdinando, in Via Sparano, si sono riuniti per un FLASHMOB.
In un momento in cui la guerra sembra inevitabile e sono 56 i conflitti aperti nel mondo, l’appello
di EMERGENCY diffonde il messaggio della nostra Costituzione. L’associazione dalla sua
fondazione è intervenuta in 21 Paesi, curando, in tutte le sue strutture oltre 13 milioni di pazienti nel
mondo. Oggi l’organizzazione è presente in 8 Paesi del mondo, tre dei quali con un conflitto in
corso: il Sudan, l’Ucraina e la Striscia di Gaza in Palestina. Proprio grazie alla sua esperienza
sul campo EMERGENCY afferma, ancora una volta, che il 90% dei morti e dei feriti sono
civili e che la spesa di un F-35 vale quanto 3.244 posti letto di terapia intensiva.
“La nostra storia ci dice di non tacere, di impegnarci per abolire la guerra, di non perdere mai di
vista le vittime – conclude EMERGENCY nel suo appello – Non ci stancheremo di ripeterlo:
EMERGENCY ripudia la guerra, come tantissimi in Italia. Con questa campagna è il Paese in
prima persona a potersi esprimere. Perché il senso della Costituzione è inequivocabile e le
persone possono darle nuova voce e farla vivere ancora. Perché dire “no alla guerra” è
ovunque un’aspirazione ma è anche un modo per rispettare la storia del nostro Paese e dimostrare
che la nostra Costituzione è ancora ‘lettera viva’”.