“Amiki”, basta la parola. L’associazione “Amici del Kismet” si è data appunto nella sintesi tra le due parole – amici e Kismet – l’immagine anche grafica del proprio obiettivo: fare comunità intorno al teatro. Lo stesso marchio, realizzato e donato alla associazione dall’agenzia Carucci&Chiurazzi, raffigura peraltro una comunità di piccoli e grandi che si affolla nel nome del teatro barese: tutti spettatori che diventano protagonisti di una esperienza di cultura e di amicizia.
L’associazione si è formalmente costituita nel dicembre scorso con atto notarile: i soci fondatori, che rappresentano il variegato mondo culturale e imprenditoriale del territorio, hanno quindi proceduto alla definizione degli organismi statutari. Sette i componenti il direttivo, presieduto dal prof. Nicola Costantino, già rettore del Politecnico di Bari ed ex presidente dell’Acquedotto Pugliese. Gli altri componenti sono Amalia Cutrignelli (vice presidente), Josephine Masiello (segretario e tesoriere), Beppe Fragasso, Rosalba Tagliente, Gianni Sebastiano e Onofrio Pagone.
Il direttivo ha quindi avviato la campagna di adesione, con una quota annuale minima (20 euro, ma solo 10 euro per gli studenti fino ai 25 anni) ed ha lanciato subito il primo dei servizi ipotizzati per favorire la partecipazione alla vita del teatro: il “bla bla Kismet”, cioè il passaggio-auto offerto su richiesta tra soci, ovviamente gratuito e attraverso una chat cui aderire liberamente.
Questo servizio intende sopperire ad una delle lacune strutturali che penalizzano la periferia in cui il Kismet è ubicato, e cioè la totale assenza di trasporto pubblico.
Gli “amiki” puntano anche a sostenere l’allestimento di un’area parcheggio davanti al teatro e ad attuare iniziative che favoriscano il superamento del degrado della zona, a cominciare dalla pubblica illuminazione e la pulizia della strada. Il primo atto, peraltro, è stata una lettera inviata al sindaco, agli assessori comunali, al prefetto ed ai vertici delle forze di polizia per segnalare appunto le situazioni più eclatanti al riguardo.
L’Associazione ha anche concordato con il consiglio di amministrazione del TRIC Teatri di Bari e del Teatro Kismet una serie di vantaggi per gli “amiki”: il diritto di prelazione su biglietti e abbonamenti, sconti per l’utilizzo del foyer per eventi privati, possibilità di assistere alle prove generali (per i soci abbonati), partecipazione gratuita a conferenze ed eventi. Previste anche l’organizzazione di viaggi per incontrare autori, attori e registi e una newsletter periodica dedicata.
“Nei 15 anni tra il 2004 e il 2019 il pubblico dei teatri italiani ha subito un progressivo calo – ha spiegato durante l’incontro di presentazione dell’associazione il presidente Nicola Costantino – Quello che manca in alcune realtà è un senso di comunità che invece al Kismet si avverte. E che l’associazione vuole ancora di più valorizzare e stimolare, anche per tenere alta l’attenzione sulle problematiche che riscontriamo in questa zona di periferia”.
“Mi complimento con l’associazione – ha aggiunto Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della cultura e Valorizzazione del territorio della Regione Puglia – che trovo essere geniale non solo per il formato grafico, ma anche per la forte idea che c’è dietro. Un’iniziativa che si colloca dentro una fase nuova tra le istituzioni e la cultura: la Regione sta infatti lanciando i nuovi pia e minipia – piani integrati di investimento rivolti alle piccole e medie imprese – dove abbiamo inserito tutti i codici Ateco degli operatori delle imprese culturali e creative. Vogliamo così diffondere un’idea di parità tra tutte le imprese, che potranno accedere a finanziamenti regionali a fondo perduto fino al 40%, che arrivano fino al 60% se si fa anche formazione”.
“Tutta l’amministrazione comunale ha visto un investimento importante per le periferie, a partire dalla cultura, che deve incrociare tutte le deleghe – ha aggiunto l’assessore alle Culture del Comune di Bari, Ines Pierucci – Con lo scopo preciso di non rivolgersi soltanto ai residenti del quartiere, ma anche sperimentare un nuovo modello di teatro fatto di missione sociale, di valenza antropologica, di ruolo politico e militante. Questo ha sempre fatto il Kismet e proprio in questo sistema si è inserito il bando ‘Le due Bari’, che ha visto il suo epicentro nell’Arena del teatro.”
“L’attenzione all’area in cui sorge il Kismet è sempre alta – ha assicurato l’assessore all’Ambiente del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli – Abbiamo posizionato diverse fototrappole e sanzionato molte volte, perché questa è una via nascosta di arrivo in città da parte di chi arriva dai comuni adiacenti. Periodicamente Amiu interviene per pulire, ma si continua a scaricare rifiuti ingombranti nelle vie vicine e abbiamo anche potenziato l’illuminazione soprattutto nelle vicinanze delle abitazioni. Serve da un lato efficienza dei servizi, ma anche senso civico di chi è responsabile di questi atti di degrado”.
“Quattro anni fa questa impresa culturale – spiega la presidente del TRIC Teatri di Bari, Mariella Pappalepore – ha deciso di aprirsi all’esterno e di chiedere di partecipare al cda a quattro imprenditori del territorio, arrivati da settori diversi. È un segnale di quello che deve essere un’impresa culturale: creare una comunità intorno alla cultura, che non appartiene solo al settore pubblico, ma deve essere sostenuto anche dal privato, da una comunità del territorio che deve impegnarsi perché queste strutture possano vivere e crescere. Come TRIC siamo ormai costituiti come Società Benefit, perseguendo anche obiettivi di salvaguardia ambientale nelle nostre azioni è l’ultimo obiettivo raggiunto è quello della certificazione A4, quella a minor consumo energetico, per il Teatro Kismet dopo i lavori di efficientamento della sala teatro, finanziati dai fondi Pnrr”.
“Con l’associazione degli Amiki – Amici del Kismet ci sono naturalmente degli obiettivi comuni – ha aggiunto Augusto Masiello, presidente della Cooperativa Kismet – perché siamo prima di tutto cittadini, ognuno con una sua professionalità che mette a disposizione di una causa comune. E l’attenzione ai giovani, agli studenti, rimane sempre prioritaria. Azioni che speriamo vengano sempre più conosciute in città”.
“Serve un coinvolgimento sempre maggiore dei giovani, che sono linfa vitale della crescita culturale e non del territorio – ha concluso don Michele Calabrese, parroco della chiesa di San Pio X – E realtà come il Kismet che offrono anche laboratori formativi teatrali per tutte le età hanno un peso specifico in questo coinvolgimento, perché offrono occasioni per allontanare dai pericoli della strada le nuove generazioni.