Bari – AQP: Presentata la mostra “La Parsimonia dell’acqua”, lezione di vita di un semplice annaffiatoio

Presentata nella sede di Acquedotto Pugliese la mostra a cura di Cintya Concari & Roberto Marcatti, H2O Milano Associazione no profit, in collaborazione con la Bottega Branca. Inaugurazione il 17 agosto a Tricase, nei prossimi mesi tappe a Bari (Palazzo AQP), Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce

Bari, 28 luglio 2023 – È capace di trattenere l’acqua, senza perderne una goccia, e all’occorrenza di distribuirla armoniosamente sulla terra dando origine alla vita. Quanto ha da insegnarci l’annaffiatoio! Strumento umile, alla portata di tutti, attraverso la sua semplicità rivela il senso profondo del nostro tempo: la necessità di aver cura degli elementi base della vita. “La Parsimonia dell’acqua”, la mostra curata da Cintya Concari & Roberto Marcatti – Associazione no profit H2O Milano – in collaborazione con la Bottega Branca di Tricase, presentata oggi nello storico palazzo di Acquedotto Pugliese (AQP) a Bari, dimostra plasticamente le virtù dell’annaffiatoio e invita gli osservatori a farle loro. Ventisette opere di artisti nazionali e internazionali che raccontano le tante declinazioni di questo strumento. Tutte diverse, con un messaggio comune: la creatività non significa in realtà creazione ma piuttosto reinterpretazione, riuso e capacità di rimescolare le carte.

La mostra sarà inaugurata il 17 agosto a Tricase (Lecce) nelle Scuderie di Palazzo Gallone. Nei mesi successivi sarà a Bari negli spazi del Palazzo AQP di via Cognetti, per poi proseguire con le altre tappe programmate dal Polo Biblio Museale della Regione Puglia che partecipa al progetto: Biblioteca Magna Capitana di Foggia, Biblioteca Acclavio di Taranto, Museo Ribezzo di Brindisi e Museo Castromediano di Lecce. Ingresso gratuito.

“Siamo orgogliosi di sostenere questa mostra. La Parsimonia dell’acqua – ha commentato Tina De Francesco, componente del CdA di AQP –  offre una nuova filosofia di vita che partendo da un prodotto, l’annaffiatoio, conduce a un nuovo paradigma, quello del riutilizzo. Un valore in cui Acquedotto Pugliese investe ogni giorno curando il ciclo integrato dell’acqua, dalla fonte, alla distribuzione, al recupero, fino al riutilizzo in agricoltura”.

“Da quasi vent’anni – ha sottolineato Cintya Concari dell’Associazione no profit H2O Milano – salvaguardiamo la risorsa acqua attraverso la cultura del progetto. Ecco perché gli annaffiatoi in mostra non vogliono rappresentare solo una merce ma esprimere una nuova sacralità dell’oggetto stesso e a tale proposito non possiamo più parlare di semplice ‘riciclo’ ma di una nuova progettualità di cui tutti noi abbiamo bisogno”.

“Richiamando una citazione di Richard Sennett nel suo ‘L’uomo artigiano’ – ha aggiunto Roberto Marcatti (Associazione no profit H2O Milano) –  sono profondamente convinto che è nei momenti difficili che un’intuizione forte può dare senso e concretezza a bisogni diffusi e l’accoppiata designer-progettista/artigiano-ceramista perseguono una ricerca dell’opera quasi perfetta, del buon lavoro fatto con arte, intelligenza, sapienza manuale e conoscenza”.

“Da ceramista – ha rivelato Agostino Branca – sono particolarmente legato all’annaffiatoio salentino che mi riporta al periodo delle mie prime nozioni sulla ceramica. La mia formazione autodidattica nasce nelle botteghe di vasai nelle quali cercavo forme e decori della tradizione ceramica pugliese. E la funzione di quell’oggetto goffo e sgraziato mi fu svelata da un anziano contadino che con quell’ annaffiatoio innaffiava l’orto e in particolare, durante la coltivazione del tabacco, per irrorare le piantine che spuntavano dal terriccio dei semenzai”.

“Quello che ci rende poveri ed infelici – ha evidenziato Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio Museale di Lecce – è il consumismo sfrenato e la mercificazione della stessa vita umana, dei suoi valori. Per nostra fortuna c’è una produzione artistica non completamente asservita alla logica del mercato e dell’industria. Una progettualità che si basa sulla ricerca del senso profondo delle forme e degli oggetti a cui esse danno origine. Il progetto Parsimonia si colloca in questa tradizione di arte etica, di design responsabile e di artigianato”.