Bari – ASSEMBLEA DEL FORUM DEL TERZO SETTORE. FTS IN CRESCITA, IN PUGLIA RAPPRESENTA 1500 ENTI, IL 17,5% DEL TOTALE DEGLI ENTI ISCRITTI AL RUNTS.

PORTAVOCE FTS DAVIDE GIOVE: “ADESSO ASPETTIAMO L’APPROVAZIONE DEL DDL SUL TESTO UNICO DA PARTE DEL CONSIGLIO REGIONALE”

Con l’approvazione del bilancio, l’adesione di nuovi soci e la comunicazione del rafforzamento dei Forum provinciali ( già rigenerati i Forum di Foggia e Brindisi)  si è conclusa l’Assemblea del Forum del Terzo settore Puglia che ha visto la partecipazione oltre che del portavoce Davide Giove e dei rappresentanti di numerosi enti che ne fanno parte, della presidente del Consiglio Regionale, Loredana Capone e della direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano. Presenze significative soprattutto alla luce del DDL sul testo unico del Terzo settore che, dopo l’approvazione della giunta, passerà al vaglio della commissione sanità per approdare in consiglio in autunno. Un testo che, frutto di un percorso partecipato e aperto, sarà decisivo per applicare in modo virtuoso la pratica dell’amministrazione condivisa nella quale Pubblica Amministrazione e componenti riconosciute del terzo settore ( iscritti al Runts, Registro Unico del terzo settore) collaborano alla coprogrammazione e coprogettazione delle politiche di welfare.

Una legge che se un lato ha lo scopo di riconoscere il ruolo del terzo settore per il benessere sociale che produce e come tale inserito nel sistema economico dei territori, dall’altro stabilisce regole a cui tutti devono attenersi.

Ad oggi il Forum resta in Puglia l’organo più rappresentativo del Terzo Settore associando oltre 1.500 enti, pari a circa il 17,5% del totale complessivo degli stessi iscritti al Runts.

Alla luce di questi numeri, in crescita, e tenuto conto del sistema di welfare diffuso e variegato che negli ultimi 20 anni è stato costruito in Puglia, appare quanto mai necessario dare seguito a metodi e strumenti grazie ai quali congiuntamente Pubblica Amministrazione e Terzo Settore siano in grado di misurare l’impatto della spesa e stabilire quanto di questa diventa investimento perché rende le persone capaci di progettare la loro vita dentro al loro contesto. Un obiettivo alto teso a superare le logiche assistenziali che generano spesa e tengono gli individui prigionieri della loro fragilità e vulnerabilità.