Cantieri superbonus bloccati: l’Ance chiede la proroga.
Il presidente di Ance Puglia Gerardo Biancofiore: “In Puglia si rischiano migliaia di contenziosi e drammatiche conseguenze per famiglie e imprese: per i cantieri in corso occorre prorogare la misura oltre il 31 dicembre. I parlamentari pugliesi pressino il Governo per trovare una soluzione anche sui crediti incagliati”
Bari, 6 ottobre 2023. “La partita sul Superbonus è ancora aperta: chiediamo ai parlamentari pugliesi di sensibilizzare il Governo, che affronterà il tema in un prossimo provvedimento, sulle drammatiche conseguenze che il mancato differimento della misura oltre il termine del prossimo 31 dicembre potrebbe avere; è necessaria una proroga almeno per i cantieri in corso, così da consentire l’ultimazione dei lavori. Oltre alla proroga, è indispensabile trovare una soluzione al problema dei crediti incagliati, causa del blocco di tanti cantieri nella nostra regione”. A dichiararlo il presidente di Ance Puglia, Gerardo Biancofiore.
“La mancata proroga del Superbonus – continua Biancofiore – è un errore; si tratta di uno stop che rischia di provocare anche in Puglia conseguenze drammatiche su famiglie e imprese. Peraltro, senza la contestuale risoluzione della questione dei crediti incagliati, si prolungherebbe solo l’agonia di imprese e contribuenti. È una situazione potenzialmente esplosiva che provocherebbe migliaia di contenziosi, assolutamente da scongiurare”.
Stando ai dati ENEA al 31 agosto 2023, a livello nazionale sono complessivamente 425.351 le asseverazioni presentate, con un totale investimenti ammessi a detrazione superiore a 85 miliardi di euro mentre sfiora i 70 miliardi l’importo dei lavori già realizzati. Concentrando il focus sui dati pugliesi nello stesso limite temporale, sono 24.570 le asseverazioni (pari a quasi il 6% del totale nazionale) per 4,432 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione dei quali 3,651 per lavori realizzati. Dunque, ammonta a poco più di 780 milioni di euro il valore dei lavori autorizzati in Puglia ma non ancora realizzati. “È in questa cifra – stima Biancofiore – che, in parte, si nascondono molti dei lavori bloccati e delle impalcature abbandonate che vediamo nelle nostre città. In molti casi per via dei crediti incagliati”.
Il Superbonus in questi due anni ha dimostrato di essere un formidabile driver di sviluppo sia per il settore delle costruzioni che per l’intera economia. Secondo l’Istat, infatti, la crescita complessiva del prodotto interno lordo nel biennio 2021-2022 è stata superiore al 10% grazie anche all’importante contributo degli investimenti in costruzioni, trainati proprio dai bonus edilizi. In particolare, l’Ance nazionale stima che circa un terzo della crescita del Pil nei periodi considerati è attribuibile all’edilizia e che il 47% della spesa dello Stato nei bonus rientri grazie alle entrate generate dal cantiere. La misura di incentivazione fiscale, grazie anche alla possibilità di cedere il credito tramite le operazioni di sconto in fattura, ha dato il via a un rilevante processo di efficientamento del patrimonio immobiliare italiano, vetusto ed energivoro.
“Alla luce di questo scenario – conclude il presidente Biancofiore – è necessario concepire il Superbonus non più come una misura emergenziale e temporanea, ma come un elemento centrale per una più vasta politica energetica e di sicurezza per il settore edilizio. La nostra associazione sta proponendo da tempo una rimodulazione del Superbonus, in modo da renderlo una misura strutturale. Cancellarlo con un colpo di spugna non conviene a nessuno”.