Si è tenuto questa mattina presso la sede della presidenza della Regione Puglia a Bari, un incontro tra i componenti del tavolo di crisi regionale avviato lo scorso gennaio, a seguito di una comunicazione di Transcom relativa alla drastica riduzione delle attività e delle commesse presso il Contact Center di Lecce e dell’inevitabile rischio di licenziamento collettivo dei 237 dipendenti.
Nell’incontro di oggi, convocato dal Presidente del Comitato SEPAC, Leo Caroli, d’intesa con ARPAL Puglia, alla presenza degli Assessori regionali allo Sviluppo economico e alle crisi, le parti interessante – Transcom Worldwide Italy S.p.A. le RSU e le sigle sindacali – hanno siglato un accordo finalizzato a scongiurare il licenziamento collettivo.
Nello specifico, si prevede sia la chiusura della procedura di licenziamento collettivo con un accordo che riduce gli esuberi strutturali sia la “Staffeta Generazionale”, che favorisce l’assunzione di giovani apprendisti in sostituzione dei più anziani in uscita.
Inoltre, l’accordo prevede l’accesso all’ammortizzatore sociale FIS (Fondo di Solidarietà presso l’Inps) per n. 13 settimane e ulteriori 13 settimane. In tal modo si renderà sostenibile, con la dovuta gradualità, il piano di rilancio aziendale.
Infine, l’azienda , considerati positivamente gli strumenti di sostegno proposti dalla Regione Puglia, si è riservata di valutare l’ipotesi del ricorso ad un Contratto di Programma per il cofinanziamento di un piano di investimenti in innovazione tecnologica e riqualificazione del personale, tanto da implementare la competitività aziendale e consolidare attività e occupazione.
“Siamo rasserenati – ha dichiarato l’assessore regionale allo sviluppo economico- dall’intesa raggiunta oggi finalizzata a risolvere la difficile situazione del Contact Center di Lecce e a revocare il licenziamento collettivo di 237 lavoratori e lavoratrici. Un accordo raggiunto grazie all’impegno costante delle parti e alla volontà di Transcom di garantire la continuità dell’azienda e di salvaguardare i posti di lavoro. Per farlo, oltre al ricorso agli ammortizzatori sociali disponibili, l’azienda si impegna, attraverso le misure regionali, a puntare su innovazione e ricerca. Non lasciare sole le aziende, tutelare il lavoro e offrire soluzioni è lo scopo col quale ci approcciamo ad ogni crisi aziendale. Oggi portiamo a casa un risultato straordinario che ci rende orgogliosi”.