Bari – Discorso presidente Emiliano cerimonia inaugurale Festival Regioni 2024

Signor Presidente della Repubblica,

Signor Sindaco, Autorità, signore e signori,

È con sincera emozione che vi do il Benvenuto in Puglia alla terza edizione del Festival delle Regioni e delle Province Autonome.

Saluto con grandissimo affetto il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e i Presidenti che sono arrivati da tutta Italia per condividere queste giornate di lavoro e di amicizia. Rivolgo un pensiero a tutti coloro che in questo momento stanno fronteggiando catastrofi naturali a causa del maltempo. Ancora una volta le regioni affronteranno insieme questi eventi.

Vi vedo qui di fronte a me, cari Colleghi, accanto al nostro amatissimo presidente Mattarella, accanto ai rappresentanti del Governo e delle Città.

E vicino a voi vedo anche cittadini e cittadine, vedo gli studenti, e quindi, fatemelo dire, vedo con orgoglio la Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, che oggi nuovamente svolge un ruolo guida nelle istituzioni europee e internazionali, avendo saputo ricostruire in questi anni la nostra dignità, il nostro prestigio e la nostra democrazia.

Forse non tutti sanno che la Conferenza delle Regioni, nata con un afflato di collaborazione quasi informale, è stata via via riconosciuta sempre di più come una componente istituzionale essenziale all’organizzazione dello Stato così come definita dalla Costituzione.

E grazie all’impegno di tutti, è stata istituzionalizzata grazie all’intesa attuativa del 6 dicembre 2022, come organo comune incaricato di elaborare e definire gli accordi, le posizioni comuni e le forme di coordinamento.

Le Regioni esprimono quello che qualcuno chiama un po’ troppo superficialmente il localismo, ma che vorrei definire, con maggiore fedeltà alla verità, come il “governo di prossimità”, cioè quel luogo dove decisioni di alto profilo e leggi vengono approvate “vicino” e nell’interesse delle popolazioni residenti, con un contatto ed una permanente comunicazione che ci consente di trasformare sogni, progetti, e aspettative in concrete azioni ed atti.

La democrazia deve sapere dialogare in modo sistemico, per assicurare che la visione di valori universali sia declinata in modo da incontrare la vita quotidiana di tutti.

Perché solo cittadini orgogliosi del proprio sistema sanitario, della rete dei trasporti, della scuola, delle istituzioni culturali, dei sostegni al welfare, al lavoro e all’impresa, possono utilizzare l’appartenenza patriottica al proprio paese non per scopi di parte, ma per dire la propria su grandi questioni come i cambiamenti climatici, la pace del mondo, il diritto di ogni popolo a vivere alle stesse condizioni di chi è più ricco e più potente, senza colonialismi di ritorno legati ad interessi particolari.

Ecco perché come Conferenza delle Regioni abbiamo deciso di aprirci alla partecipazione dei cittadini, innanzitutto nei Teatri che, come vedete, abbiamo completamente ricostruito e restituito alla fruizione pubblica. E poi abbiamo deciso di scendere per strada, nelle piazze, organizzando il Villaggio delle Regioni per essere raggiungibili e migliorare la qualità del governo.

Non è raro tra noi questo metodo che ci contraddistingue da altre istituzioni che non hanno il privilegio di poter guardare negli occhi i membri della propria comunità.

Anche se lo ha già fatto il Sindaco, non posso non ringraziare anch’io il Presidente della Repubblica per essere ritornato in questo teatro a distanza di meno di un anno dalla celebrazione dell’80° anniversario del Congresso dei Comitati di liberazione nazionale, che fu l’inizio del processo politico costituente della Repubblica italiana.

Signor Presidente, Bari e la Puglia ebbero un ruolo fondamentale nella lotta antifascista sin dal 28 luglio 1943 con i martiri di via Nicolo dell’Arca e poi ancora con la liberazione dalle truppe tedesche che intendevano distruggere il nostro porto.

Questa memoria è attuale e fu per questo che a Bari, nel 2006, fu concessa la medaglia al valore civile.

Noi viviamo con orgoglio questa storia consapevoli che l’Unità d’Italia, l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte ai propri bisogni ed alla legge, la coesione nazionale che sempre mettiamo in campo al momento di catastrofi naturali o sanitarie, non sono altro che la realizzazione concreta del progetto dei nostri Padri costituenti, che costituisce per noi l’unico vero e indefettibile programma di governo al di là delle legittime differenziazioni politiche.

Questa unità è ben rappresentata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dove la stragrande maggioranza delle decisioni viene presa da Regioni diverse, guidate da maggioranze diverse e, nonostante ciò, queste decisioni vengono quasi sempre adottate all’unanimità.

E soprattutto la Conferenza è un luogo nel quale il dissenso viene considerato sempre come un contributo per perfezionare la soluzione individuata.

Potrà essere molto utile per migliorare il benessere dei cittadini addomesticare ai valori che vedono al centro la persona umana la tecnologia più avanzata e, in particolare, l’intelligenza artificiale, che come ogni altra macchina che non pensa e non valuta, deve essere utilizzata con competenza, adottando misure di sicurezza necessarie ad evitare danni che in questo caso possono essere enormi e globali.

Nel rispetto dei principi di democrazia e di libertà dei popoli.

E per questo che il Festival è stato dedicato all’approfondimento dell’impatto delle nuove tecnologie sulle nuove generazioni, per comprendere se la loro formazione critica di cittadini possa subire influenze negative dal loro uso.

Democrazia e nuove tecnologie devono andare nella stessa direzione, quella della liberazione di ogni persona dal bisogno, dalla fatica e dall’oppressione di chi vuole negare i diritti essenziali.

Non è compito facile quello che abbiamo di fronte.

Cari presidenti delle Regioni e province autonome italiane, la Puglia guarda a voi come un punto di equilibrio capace di mediare con saggezza le necessità e le ambizioni delle istituzioni centrali al fine di evitare che esse si distacchino dal reale e dal buon senso.

Dalla nascita delle Regioni ad oggi voi e i vostri predecessori avete scritto pagine di progresso e civiltà straordinarie che sarebbero state impossibili senza il regionalismo e senza la stretta collaborazione con i Comuni.

Alcuni di noi, poi, grazie alle facoltà finanziarie supplementari delle politiche di coesione nazionali ed europee, stanno realizzando lo sforzo per il superamento della questione meridionale anche con l’aiuto delle altre regioni che, ci auguriamo, possono spiegare meglio di chiunque altro che per far crescere l’Italia bisogna farla crescere tutta insieme.

E che il successo di ciascuno è il successo di tutti.

Questo è lo spirito della Conferenza delle regioni, questo è il nostro amor di Patria, questa è l’Italia!

Buon Festival a tutte e a tutti!