L’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia, ha partecipato lo scorso 3 maggio al convegno “Il dragaggio dei porti pugliesi. Linee guida per la semplificazione dell’iter approvativo” organizzato da Regione Puglia, Asset e Arpa, a cui hanno partecipato anche il Comando delle Capitanerie di Porto, l’Autorità del Sistema Portuale Adriatico e Fincantieri DECO. Con l’occasione sono state presentate le linee guida regionali in materia di dragaggio e un modello di sperimentazione che verrà avviato nel porto di Mola di Bari, a seguito di un accordo di collaborazione tra Regione e Fincantieri.
L’Assessorato ai Trasporti e il Dipartimento Mobilità hanno presentato i risultati dell’Azione 7.4 “Interventi per la competitività del sistema portuale e interportuale” – Asse VII del POR Puglia 2014-2020 che ha una dotazione di complessivi € 48.000.000,00 per il finanziamento degli interventi di dragaggio dei fondali marini, unitamente alla gestione dei sedimenti estratti. Al momento sono state ritenute ammissibili e finanziabili 12 proposte progettuali, per un ammontare di contributi richiesti di complessivi € 40.990.567,71. Tra questi 12, i lavori nel Porto di Barletta sono stati già consegnati, mentre nel Porto di Molfetta è partita la bonifica bellica del sito propedeutica alla consegna dei lavori. Tutti i progetti sovvenzionati hanno di fatto avviato le attività di progettazione e stanno scontando l’iter amministrativo ambientale ai fini dell’assunzione delle autorizzazioni necessarie all’approvazione del progetto esecutivo, funzionale all’attivazione delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori. Il cronoprogramma prevede l’avvio delle procedure di gara entro il 2023, con completamento delle opere in un arco temporale che va da un minimo di 4 mesi a un massimo di 18 mesi. E proprio su queste scadenze si registrano dei problemi.
“Attesa la scadenza del 31.12.2023 per il finanziamento a valere sulla programmazione UE – ha detto l’assessore Maurodinoia -, emergerebbe sin da ora la necessità di uno sforzo di riprogrammazione finanziaria a copertura dei costi d’investimento, con l’intento di mettere in salvaguardia gli interventi di dragaggio selezionati, rappresentativi di un manifesto interesse regionale verso i fabbisogni della portualità locale. Le opere di dragaggio dei fondali marini sono, infatti, interventi di manutenzione fondamentali per l’efficientamento delle infrastrutture portuali regionali (dai piccoli porti a vocazione diportistica ai grandi porti commerciali), che garantiscono l’accessibilità e la navigabilità in sicurezza al loro interno. Ritengo sia interesse di tutti gli attori del sistema lavorare alla semplificazione dell’iter approvativo per il dragaggio, approfondire le normative che sottendono alla caratterizzazione dei sedimenti estratti e delle aree dove depositare il materiale dragato, e diffondere la conoscenza di tecnologie e sistemi innovativi ecosostenibili. E l’incontro del 3 maggio è stato un importante momento di confronto, ascolto e conoscenza.”