Terza settimana del DRIFFest 2024 tra adolescenza e rigurgiti fascisti, identità di genere e disobbedienza civile. Si parte martedì 2 luglio, alle 20.30, al quartiere San Paolo, nell’anfiteatro del Municipio 3 (via Vincenzo Ricchioni 1), con “Del Racconto, i Perdenti”. Una serata (terzo appuntamento con il Progetto Spazi civici di Comunità) dedicata all’irresistibile commedia Banana di Andrea Jublin, incentrata su Giovanni “Banana”, un ragazzino che applica alla vita le stesse regole del calcio brasiliano: per vincere non bisogna soltanto attaccare gli ostacoli con la forza, ma anche con il cuore.
La settimana proseguirà con un appuntamento di grande prestigio, mercoledì 3 luglio alle 19.30, a Mola di Bari, nel Chiostro del monastero di Santa Chiara, intitolato “Del Racconto, la Disobbedienza (Civile)”. In apertura, ospite Luciano Canfora, professore emerito dell’Università di Bari, filologo e storico di fama internazionale, che, attraverso il suo saggio “Il fascismo non è mai morto” (Dedalo), stimolato dalle suggestioni del giurista Nicola Colaianni, smentirà la teoria autoconsolatoria secondo la quale il fascismo sarebbe finito in un preciso giorno di 79 anni fa.
A seguire, il primo ospite internazionale del DRIFFest 2024: il serbo Vladimir Perisic, regista di Lost Country, potente coming of age, che sarà proiettato a Mola in anteprima per il Sud Italia. Nella Serbia del 1996, durante le proteste degli studenti contro il regime di Milošević, il quindicenne Stefan deve affrontare la rivoluzione più grande: confrontarsi con l’amata madre, portavoce e complice del governo corrotto contro cui gli amici di Stefan stanno lottando.
Ispirato a fatti autobiografici, scritto dal regista con Alice Winocour, Lost Country è stato presentato in anteprima alla Semaine de la Critique di Cannes nel 2023, dove Jovan Ginić ha vinto il premio come Miglior attore emergente, ed è stato poi selezionato in molti festival internazionali.
A Sannicandro di Bari, nella corte del Castello Normanno Svevo, venerdì 5 luglio, alle 19.30, invece toccherà a “La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera” di Alberto Ravasio (a confronto con la giornalista Rai, Claudia Bruno) aprire la serata, “Del Racconto, l’Identità”. Un pirotecnico romanzo, edito da Quodlibet, che affronta con crudele sarcasmo, attraverso la surreale esistenza del protagonista, inetto sociale e sessuale, alcuni temi del nostro tempo: la digitalizzazione della vita e della sessualità, l’inconciliabile rapporto con la generazione dei padri e la disperazione economica del nuovo proletariato colto.
Ben due film, a chiudere la serata. Il cortometraggio sulla violenza sulle donne, Il silenzio uccide di Irene Magnani e, a seguire, uno dei migliori titoli del 2023, il dramma spagnolo 20.000 specie di api di Estibaiz Urresola Solaguren che esplora il tema del genere attraverso la storia di una madre alle prese con una crisi personale e con quella di suo figlio Aitor.
Questa edizione di “Del Racconto, il Film” è sostenuta da Regione Puglia, da Apulia Film Commission, dai Comuni di Bari, Giovinazzo, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Carceri di Trani e Turi, dall’ufficio Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Regione Puglia, dal Teatro Pubblico Pugliese.
Tutti gli incontri sono alle 19.30 a ingresso libero, fino a esaurimento posti.
Info: 328/4071538 o su ibambiniditruffaut.com.