Delli Noci, Lacatena, Pentassuglia, Triggiani: Proponiamo la legge finalizzata a favorire la transizione energetica, la tutela dell’ambiente e del paesaggio e lo sviluppo sostenibile
La Giunta regionale ha approvato oggi il disegno di legge “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili” che sarà trasmesso a breve alle Commissioni consiliari per avviare l’iter di consultazione pubblica, per poi approdare in Consiglio regionale.
Tra gli obiettivi del disegno di Legge, composto da dieci articoli, quello di garantire il contrasto al cambiamento climatico, la soddisfazione del fabbisogno energetico regionale, valorizzando al meglio l’impiego di energia da fonti rinnovabili, nonché favorire la decarbonizzazione del sistema energetico e industriale regionale.
Il Ddl individua le aree idonee per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, dando priorità all’impiego di strutture edificate (capannoni, aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica) e per le quali è previsto un iter autorizzativo accelerato, con una probabilità di successo maggiore e in tempi ridotti; le aree non idonee, tutelate dal vincolo paesaggistico; le aree ordinarie, ossia aree diverse dalle precedenti, per le quali nei procedimenti di autorizzazione deve essere contemperata la necessità di tutela dei beni ambientali e paesaggistici in coerenza con le previsioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) con la necessità di garantire la decarbonizzazione del sistema energetico e industriale regionale e il contrasto ai cambiamenti climatici; e infine le aree vietate, aree in cui è vietata l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra nelle zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, esclusi casi specifici previsti dalla Legge.
Per garantire le attività necessarie al funzionamento e all’implementazione della Piattaforma digitale nazionale per le aree idonee e le connesse attività di monitoraggio, la Regione rende disponibili le informazioni di propria competenza necessarie al funzionamento e all’implementazione della predetta piattaforma.
Sarà il Consiglio regionale ad esercitare il controllo sull’attuazione della presente legge e valutare gli effetti conseguiti, le modalità di attuazione e i risultati ottenuti in termini di progressivo conseguimento degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili.
“La Regione Puglia – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – è una delle prime regioni italiane a legiferare sulle aree idonee. È stato un lavoro complesso e corale che ha visto collaborare quattro settori, lo Sviluppo economico, l’Ambiente, l’Agricoltura e l’Urbanistica e Paesaggio, con un unico obiettivo: rendere la Puglia sia protagonista del contrasto ai cambiamenti climatici che, come dimostrano i fatti disastrosi che hanno colpito l’Emilia Romagna, la Liguria, il Piemonte e la Calabria in questi ultimi giorni sono reali e sempre più frequenti, sia protagonista della transizione energetica, perché parlare di decarbonizzazione e autonomia energetica non ha senso se non ci diamo un piano e un’alternativa, come stiamo facendo. Questo Ddl, che è più restrittivo della Legge nazionale, concentra le aree in cui insediare gli impianti al fine di tutelare i paesaggi e habitat naturali. Con questa legge riusciremo a raggiungere livelli notevoli di produzione di energia, e per questa ragione è indispensabile che il Governo garantisca tutte le condizioni affinché alla Puglia sia riconosciuto il ruolo di hub energetico non solo per la produzione di energia appunto ma per la produzione di dispositivi legati all’energia, fatto che consentirebbe lo sviluppo di un’industria specifica e quindi di nuova occupazione. Si aprirà adesso un’importante fase di consultazione all’interno delle Commissioni consiliari che si incaricheranno di coinvolgere i Comuni, le Province e tutti i portatori di interesse, vale a dire cittadini, imprese, associazioni ambientaliste. Il percorso partecipativo, fondamentale per apportare modifiche e migliorare questo importante strumento normativo, sarà anche online attraverso la piattaforma PugliaPartecipa dove ciascuno potrà, in maniera propositiva, offrire il proprio contributo”.
Secondo il consigliere delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena, la delibera di oggi è “uno sforzo legislativo notevolissimo, frutto di un ampio studio tecnico, con cui la Puglia oggi si rende protagonista e all’altezza di governare i processi più importanti che interrogano le istituzioni per oggi e per il futuro: possiamo dire con soddisfazione di aver fatto un ottimo lavoro nella redazione del Dl sulle Aree Idonee. Un provvedimento redatto con un approccio integrato: parliamo di energia e dei criteri di individuazione dei luoghi dove poter realizzare impianti di fonti rinnovabili. Abbracciamo, così, la sfida più grande: tutelare il nostro territorio, programmando uno sviluppo ordinato e ragionato degli impianti. Ma non solo: parliamo di decarbonizzazione del sistema energetico e industriale della Puglia. Un processo delicatissimo, che abbiamo il dovere di seguire dando linee certe e chiare a garanzia di tutti. Su questi binari, il legislatore pugliese si è mosso con grande consapevolezza: scongiuriamo il rischio di vedere impianti in zone di pregio sotto il profilo paesaggistico e, al contempo, rilanciamo la nostra Regione come hub energetico”.
Anche l’assessorato all’Agricoltura, guidato da Donato Pentassuglia, ha collaborato alla stesura del testo per quanto riguarda l’integrazione con le aree agricole e destinate al pascolo.
“Dopo un lungo e faticoso percorso, per cui ringrazio gli uffici, abbiamo cercato di far prevalere i giusti interessi ambientali e di salvaguardia del territorio, nel quadro di uno sviluppo eco-sostenibile – ha dichiarato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani – un lavoro che ha prodotto un provvedimento che consente lo sviluppo degli impianti da fonti rinnovabili richiesto dalle direttive UE e dalla legislazione nazionale, rispettando i princìpi della minimizzazione degli impatti su ambiente, territorio, patrimonio culturale, paesaggio.
Resta indissolubile nella nostra azione e strategia regionale la decarbonizzazione difendendo l’identità ambientale e paesaggistica della Puglia, allargando l’ambito delle aree non idonee”.