Richiesto lo stato di calamità per le violente grandinate che hanno colpito i campi a Lecce e Foggia tra maggio e giugno 2024, quando sono già 84 gli eventi estremi che si sono abbattuti sulla Puglia da gennaio 2024 ad oggi falcidiando le produzioni, con la siccità che ha ridotto allo stremo le campagne, facendo perdere in media 1/3 delle produzioni. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ESWD, in relazione alla delibera di giunta con cui l’assessorato regionale all’agricoltura ha chiesto al MASAF il riconoscimento dello stato di calamità per le grandinate che hanno colpito i comuni di Nardò, Galatone, Copertino in provincia di Lecce e Foggia, Ordona, Trinitapoli, Ischitella, Vieste in provincia di Foggia, arrecando gravi danni in campagna a vigneti, oliveti, alberi da frutto, cereali e ortaggi.
La grandine – sottolinea la Coldiretti Puglia – è uno degli eventi climatici avversi più temuti dall’agricoltura per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo, perché colpisce frutta e ortaggi in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti regionale – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – insiste Coldiretti Puglia – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono – denuncia Coldiretti Puglia – l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti Puglia – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque.