Con le crisi economiche e sociali degli ultimi anni, si sono aperti scenari in cui l’agricoltura ha dimostrato di essere concretamente “sociale” offrendo un nuovo welfare verde, dall’agriasilo all’inserimento dei lavoratori extracomunitari e delle persone fragili, dall’agribenessere psicofisico fino alla pet therapy. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, con le fattorie sociali che in Puglia hanno ripreso appieno le attività, come l’onoterapia per persone diversamente abili in provincia di Taranto, nella Valle degli Asini.
Dalla pet therapy a servizi di benessere psicofisico fino all’agrididattica, con quasi 9 cittadini su 10 (89%) che sognano l’agrinido per i propri figli con un gradimento in crescita per un servizio fondamentale per le famiglie, l’agricoltura sociale offre sostegno alle famiglie e implementa il rapporto tra chi vive disagi e la comunità svolgendo una funzione straordinaria.
In Puglia la legge regionale consente di promuovere l’agricoltura sociale che – spiega Coldiretti Puglia – diviene formalmente strumento utile anche all’inserimento socio-lavorativo di immigrati e soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, integrati in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli e dalle donne in agricoltura.
In Puglia sono già 95 le aziende agricole che hanno esperienza di accoglienza e di agricoltura sociale e svolgono – aggiunge Coldiretti Puglia – un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali. Ed è proprio in quelle aree, spiega Coldiretti Puglia, che stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza all’agricoltura terapeutica, con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità, come l’agriasilo, ospitalità per gli anziani e orti sociali.
In questo contesto, con famiglie che hanno bisogni e problemi sempre più diversificati – sottolinea la Coldiretti Puglia – il nuovo welfare offerto dalle fattorie sociali rappresenta una boccata di ossigeno per tanti cittadini, ma anche per il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione.
Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti regionale – percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire. Ma sono molte anche le aziende che hanno reso possibile un modo diverso, più gratificante e più sicuro di vivere la vecchiaia rispetto al modello delle case di riposo. Gli anziani ospiti degli agriospizi, residenze rurali, passano la giornata all’aria aperta – continua Coldiretti regionale – dedicandosi all’ortoterapia, ai corsi di cucina, ai corsi di ginnastica e rieducazione posturale fino alle escursioni in campagna, in modo da favorire la socializzazione e il mantenimento di una buona condizione psicofisica.