Gianni Morandi arriva dall’alto e pian piano si cala tra il pubblico del suo teatro tenda per l’occasione a Bari. Canta la mitica “Volare” di Modugno, canzone che nel lontano 1958 vinse il Festival di San Remo e rivoluzionò il modo di concepire la melodia della canzone all’italiana.
In quel lontano Febbraio “Gianni era un ragazzo come adesso” e con suo padre e sua sorella era davanti all’allora mitica televisione, nel bar di Monghidoro suo paese di origine e guardava esterrefatto Mister Volare. Aveva solo 13 anni, ma da quell’istante aveva già deciso che sarebbe diventato cantante.
Quel sogno di un ragazzino semplice, ma intraprendente si è più che mai avverato e.. Gianni Morandi è nel suo teatrotenda, capace di contenere 3000 spettatori, sul Lungomare Vittorio Veneto della città di Bari per dare inizio al suo concerto. Il palco si trova al centro e tutti da ogni angolo del teatro possono ammirare il loro idolo. Gianni è solo con la sua chitarra pronto a ripercorrere attraverso l’esecuzione di 40 canzoni, in uno spettacolo di circa 3 ore, le tappe fondamentali della sua carriera.
Il pubblico è numeroso e variegato, composto prevalentemente da agguerrite signore over 50, che hanno seguito animatamente Morandi in tutte le sue esecuzioni, tenendo testa nella grinta e nell’entusiasmo alle più sfegatate teen ager.
Ricalcando l’incipit di una delle sue canzoni più famose “Accendilo tu questo sole che è spento….” Gianni Morandi è riuscito davvero ad illuminare il pubblico, in un lungo abbraccio corale, fin dall’inizio dello spettacolo. Si è trattato di un concerto raccontato a partire dal lontano 1962, quando dopo una lunga gavetta il cantante debutta nel mondo discografico con “Andavo a cento all’ora”, impersonando una intera generazione di adolescenti. Il fenomeno continua con il successo commerciale che arriva con il terzo 45 giri “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”, che decreta la nascita di Morandi anche come fenomeno di costume dei lontani anni ’60.
Oltre che come cantante Gianni Morandi fu destinato a diventare protagonista di un fenomeno cinematografico da cassetta: molti di quei successi discografici diventarono i titoli di altrettante pellicole in cui una trama quasi inconsistente faceva da contorno ai brani musicali del momento costringendolo così ad impersonare vestito da militare il languido ragazzino innamorato, situazione che Morandi ricorda ancora oggi con distaccato umorismo. Sarà poi la volta di “In ginocchio da te” con cui vince il Cantagiro 1964, totalizzando la vendita di più di un milione di copie, risultando così al vertice delle classifiche di allora. L’esecuzione di quest’ultima diventa anche un momento indimenticabile all’interno del concerto, quando a luci spente il pubblico illumina lo spazio circostante con la sola luce dei telefonini, ricalcando un pò il mondo adolescenziale.
Successivamente arriva “Non son degno di te”, “Se non avessi più te”, “Si fa sera” e “La fisarmonica”, tutti successi da centinaia di migliaia di copie vendute, cantati e ricordati spesso dai suoi fans come testimonial di eventi importanti della vita. Il 1966 è l’anno della sua prima vittoria a Canzonissima e della seconda vittoria al Cantagiro. È anche l’anno della svolta musicale: un giovane cantautore di nome Mauro Lusini gli fa ascoltare le note di una canzone allora considerata “di protesta”, ancora straordinariamente attuale, un pezzo composto contro la guerra del Vietnam dal titolo “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”.
E’ un successo straordinario che ancora oggi eseguito durante lo spettacolo manda in delirio il pubblico. Tutto viene ricordato, anche il periodo di crisi dovuto all’allontanamento dalle scene, quando negli anni Settanta ci fu un periodo di declino, ma… come ricorda lo stesso Morandi non si diede per vinto e nel 1977 si iscrisse al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, conseguendo il diploma di contrabbasso. Questo momento viene riecheggiato sul palco dall’esecuzione di “Paese mio” accompagnata unicamente dal contrabbasso. La sua tenacia viene premiata e Gianni Morandi torna al successo nei primi anni Ottanta con “Canzoni stonate” e da allora la sua popolarità non ha più conosciuto momenti di declino. Degli anni Ottanta viene anche nominato l’incontro con Mogol: “Canzoni”, “La mia amica amatissima” Di quegli anni è anche “Grazie perché” successo condiviso con Amii Stewart , canzone che durante lo show viene eseguita da Morandi con la “collaborazione”di alcune fans sul palcoscenico.
Seguirà “Uno su mille”, canzone a cui il cantante è particolarmente legato. E ancora; Occhi di ragazza, Bella signora, Canzoni stonate, Banane e lamponi, Non ti dimenticherò…. Ed infine l’invito di Gianni Morandi a non vivere di nostalgia del passato ma a pensare al tempo più bello quello che sta per arrivare…. . Da allora è stata sempre “una salita….” come il successo di questo concerto che con il suo teatro tenda sta portando Morandi in giro per l’Italia ad incontrare il suo pubblico. E … questa è la storia “dell’eterno bravo ragazzo”
“Ma che palle!!!!” replica Morandi, una delle tante battute intelligenti che lo contraddistinguono e che gli consentono di ironizzare sul personaggio che la critica in tutti questi anni gli ha voluto a tutti i costi incollare addosso.
Maria Caravella
photo Egidio Magnani