E’ una vera e propria invasione che priva il nostro Paese del pensiero e della parola.
Secondo il giornalista Oliviero Beha, ieri alla libreria Laterza di Bari per parlare del suo libro, “I nuovi mostri” (questo il titolo) sono ovunque. Il quadro d’insieme è desolante: l’Italia è in preda a una profonda crisi culturale di cui sono complici il sistema mediatico e l’assenza di intellettuali. Stimolato dalle domande del giornalista Lino Patruno, Beha è un fiume in piena.
Non c’è spazio per compiacimenti o riduzioni di colpe. In modo chiaro e spesso crudo, traccia il disegno di un paese in cui “l’opinione pubblica è imbalsamata, la democrazia svenuta, l’informazione truccata”. Ma perché avviene questo? Beha non ha dubbi: in Italia manca l’uso e il rispetto della parola che è il principale elemento del pensiero. Non c’è confronto, non c’è dialogo, la gente non si “appropria di sé” maturando un pensiero critico nei confronti della realtà. Di conseguenza tutto ciò che i media ci propongono, giusto o sbagliato che sia, viene ingoiato senza resistenze.
I maggiori responsabili di questo imbarbarimento culturale sono i giornalisti che da tempo hanno rinunciato al loro compito di dire la verità. Seppur Oliviero Beha riconosca che “la libertà di stampa non esiste in senso assoluto” tuttavia negli anni ’70-’80 individua degli “interstizi di libertà in tv e sui giornali” Le cose sono poi precipitate quando sulla scena politica si è affacciato Berlusconi. “I giornalisti si sono distribuiti tra Berlusconiani e anti-Berlusconiani come se l’informazione potesse dividersi in due condizionando fortemente opinioni e notizie”. Non c’è differenza tra destra e sinistra, nel calderone finiscono tutti, indistintamente.
Che fare allora? L’invito è a una resistenza attiva per riportare la cultura e gli intellettuali al proprio posto. Per fortuna molti sono i cittadini che si muovono in tal senso. In appendice al libro c’è una lunga lista di associazioni che senza partire da posizioni preconcette promuovono riflessioni sul nostro Paese per uscire da questa crisi. Il sito di riferimento per iscriversi è[url] www.inuovimostri.it. [/url]
“E’ un tentativo di tenere insieme partigiani di valori scomparsi – si legge nel testo – purtroppo imprescindibili per dare una svolta alla peggiore Italia del dopoguerra, l’Italia berlusconizzata nell’idea di società anche in larghissimi settori della sinistra. Il voto ne è poi solo una conseguenza”.
Daniela Vitarelli