Bari – IL SALUTO DEL SINDACO DECARO IN AULA CONSILIARE PER L’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE

Si riunisce oggi l’ultima seduta del consiglio comunale della seconda consiliatura che ho avuto l’onore di guidare.

Ho voluto prendere la parola per salutare e ringraziare ciascuno di voi per questi anni trascorsi insieme, per l’impegno, il rispetto e la dedizione che avete sempre mostrato nei confronti dell’istituzione che in quest’aula in questi cinque anni abbiamo rappresentato. Quando accompagno i bambini in questa sala dico loro che questa è la sala della democrazia, il luogo dove si rappresentano le istanze dei cittadini.

Voglio ringraziare tutte le consigliere e i consiglieri che siedono tra i banchi della maggioranza. Li ringrazio per la fiducia che hanno sempre mostrato nei miei confronti e nei confronti della giunta comunale e per l’impegno dimostrato in questi cinque anni. Non è stato facile. Non era scontato. E per questo a voi va il mio ringraziamento personale e da sindaco. Non ho mai avuto un problema di numeri, ma mi sono trovato costretto a fare un rimpasto.

Sono stati cinque anni complessi in cui abbiamo amministrato una città in corsa: a cavallo tra le aspettative del primo mandato e il raggiungimento di grandi traguardi che qui in quest’aula sono maturati.

Penso alla variante per il nuovo Parco della giustizia, alle opere del PNRR, alle agevolazioni per cittadini e imprese commerciali durante il difficile periodo del Covid. Penso al piano esecutivo urbanistico di Costa sud. Forse la delibera più importante di questi cinque anni che sono orgoglioso di poter dire essere stata votata da gran parte dei consiglieri, con qualche astensione e nessun voto contrario, a dimostrazione della maturità e della consapevolezza di una classe politica e dirigente di cui questa città può e deve essere orgogliosa.

Così come dovete essere orgogliosi voi della nostra comunità, che in questi anni è diventata più forte, più unita e più ambiziosa. Perché Bari da tempo è una città in crescita, che ha raggiunto traguardi ma che è di fronte a sfide complesse,. Tra queste certamente c’è il governo del territorio, una nuova alleanza cittadina per un turismo sostenibile e risposte concrete per vecchie e nuove povertà. A queste e a tante altre risposte sarà chiamato il prossimo consiglio comunale a cui già da oggi faccio i miei auguri di buon lavoro.

Voglio qui oggi ringraziare anche e sinceramente tutte le consigliere e i consiglieri di minoranza per il loro lavoro, per l’impegno e per la costante attività di proposta che avete portato in quest’aula e nelle commissioni. La vostra attenzione, i suggerimenti che ci avete offerto, la collaborazione su alcune questioni e il confronto, molte volte anche serrato e aspro, ha reso sana la proposta democratica in quest’aula. Posso dire di aver avuto un’opposizione che non ha fatto sconti, né ha mai sorvolato su possibili disattenzioni. Ma credo di poter dire che questa è stata per me e per tutti noi una fortuna. Perché è anche grazie a voi che siamo migliorati , che siamo stati più attenti e rispettosi dei nostri doveri. Non sono mancati gli scontri, ma credo di poter dire che questi sono sempre stati leali e a viso aperto con l’unico fine di veder crescere Bari e migliorare le condizioni sociali ed economiche della mia città.

Voglio ringraziare ancora il presidente del Consiglio, Michelangelo Cavone e i vicepresidenti  per il loro lavoro e il loro rigoroso rispetto del ruolo e dell’aula che voglio ricordare è intitolata al sindaco Enrico Dalfino da tutti amato e ricordato con grande rispetto per come seppe rappresentare la città di Bari in un momento di forte crisi istituzionale e, per me molto importante, per l’umanità e l’integrità con cui seppe interpretare la straordinarietà di un evento che avrebbe rappresentato l’inizio di una nuova storia per Bari e per l’Europa tutta. Non vi nascondo che più volte, dentro e fuori quest’aula, ho più volte pensato a cosa avrebbe fatto lui davanti a situazioni che pure noi in questi dieci anni abbiamo affrontato. Cercando anche una fonte di ispirazione nei suoi comportamenti. E in più di un’occasione ho ritenuto che il rispetto nei confronti di quest’aula, di tutti voi e dei nostri concittadini fosse il principio guida per non perdere mai la strada. Sono persone, diceva il sindaco Dalfino, con parole di umanità, guardando alla dignità di quel popolo che arrivava nel nostro porto.

Non mi dilungherò troppo ma non mi sottrarrò dal dire due parole sulle ultime vicende politiche e giudiziarie che hanno investito la città di Bari e questo Consiglio comunale. Questo è il rammarico più grande che porterò via con me di questa esperienza e di questi anni. Non avervi saputo proteggere con più forza, né difendere abbastanza dalla bufera, anche mediatica che ci ha travolto tutti, permettendo a chi stava fuori di sporcare il lavoro di un intero consiglio comunale che si è sempre distinto per onore, trasparenza e correttezza nei suoi atti e negli impegni presi con i cittadini. Per quello che può valere, io, da sindaco e da Barese, voglio rinnovare nei confronti di tutti voi, gratitudine e apprezzamento per l’impegno di questi anni, perché seppur su banchi differenti, abbiamo difeso sempre gli interessi della nostra comunità.

Per questo oggi, voglio dirvi sinceramente che sono orgoglioso di aver lavorato insieme a ciascuno di voi, e che siete stati dei compagni di viaggio straordinari. Vi chiedo scusa se qualche volta ho avuto delle mancanze, se non ci sono stato, ma ho sempre cercato di servire la mia città con onore e disciplina, le stesse parole scritte nella Costituzione su cui ho giurato il primo giorno che in quest’aula quasi dieci anni fa.

Questi anni, che porterò per sempre con me, mi hanno insegnato la forza di far parte di una squadra e il coraggio per lottare insieme. Questi anni mi hanno insegnato ad ascoltare, a guardare in faccia gli avversari, che restano e resteranno sempre avversari, mai nemici, a cercare pazientemente la mediazione, sempre. Perché non è vero che la ragione sta sempre con il più forte,  io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, E naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo – dice una canzone.

Io non so scrivere poesie, nemmeno canzoni, ma molte volte mi sono rivolto al cielo per chiedere di indicarmi la strada giusta. Come succede ai naviganti. Ho provato a tenere il timone in questo straordinario viaggio cercando sempre di portare la nave in un porto sicuro. Abbiamo solcato il mare, con il bello e con il cattivo tempo. Oggi, però, lo voglio dire: è stato in ogni caso un viaggio bellissimo, anche grazie a voi.