Un “Piano Mattei” per Formazione, Infrastrutture e Ambiente dei Paesi del Mediterraneo
Il protocollo d’intesa, sottoscritto al Politecnico il 17 maggio scorso da 36 istituzioni di 15 Paesi del Mediterraneo, apre nuovi concreti scenari di collaborazione. Il patto alla pari tra Università, Enti di ricerca, pubblica utilità e ministeriali sarà guidato da un Comitato di gestione e dall’Assemblea Generale. Le iniziative in atto
Bari, 7 giugno 2024 – L’intento è chiaro. Mentre i Politecnici di Milano e Torino sono orientati a guardare oltralpe, al nord, quello di Bari, confermando l’antica vocazione di porta d’oriente, si rivolge a sud, ai Paesi del Mediterraneo, alle tante voci dello stesso mare. Sono loro la risorsa, come un tempo, dall’antichità, “coast to coast”. I cambiamenti climatici sempre più imprevedibili e repentini, le risorse più scarse, le infrastrutture, la necessaria formazione, la ricerca scientifica, impongono l’agire subito. A conferma di ciò, si uniscono i dati preoccupanti quelli svelati il 5 giugno dalla Global Footprint Network in occasione Giornata Mondiale dell’Ambiente: secondo calcoli dell’organizzazione internazionale dal 1 ° gennaio al 1 ° agosto 2024, l’umanità ha già utilizzato o utilizzerà dalla natura tanto quanto gli ecosistemi del pianeta possono rinnovarsi durante l’intero anno. Nelle individualità degli stati il Qatar ha già consumato le risorse rigenerative del suo territorio l’11 febbraio, l’Italia il 19 maggio, le virtuose Indonesia ed Ecuador lo faranno il 24 novembre.
Queste premesse, legate a prospettive d’intervento urgenti ambientali, infrastrutturali, di ricerca e formazione sono state interpretate ed elaborate dal 2022 dal Politecnico di Bari e hanno trovato collocazione in un progetto per il mediterraneo: “MediCoRe”, ovvero “Mediterranean Community Resilience”. L’iniziativa trae impulso e linfa dalle recenti politiche nazionali in tema di cooperazione internazionale in partnership. Obiettivo principale del progetto è, infatti, quello di favorire la collaborazione fra i paesi del bacino mediterraneo in ambito di Ricerca, Didattica e Terza missione nell’area dell’Ingegneria Civile, Ambientale e Edile, attraverso un network di Istituzioni di Ricerca, Cooperazione e public utility finalizzato soprattutto a due grandi temi di intervento: infrastrutture e ambiente. La formula adottata è quella di una partnership alla pari, in cui tutti i soggetti aderenti hanno pari dignità e diritti, con la consapevolezza che solo condividendo competenze acquisite da ciascuna partner si possa perseguire un obiettivo di crescita culturale delle Comunità. La strategia introdotta ricorda i cari principi del “Piano Mattei” di antica memoria, recentemente ritornato in auge ed emulato dall’attuale governo.
Il Progetto prevede la creazione di un hub (MediCoRe) mediterraneo in Puglia, coordinato del Poliba con la partecipazione di UniSalento (sedi universitarie in Puglia con competenze nell’ingegneria civile e ambientale), capaci di promuovere azioni di cooperazione all’interno e all’esterno del costituendo Network internazionale.
La presentazione di “MediCoRe” e la sottoscrizione del protocollo d’Intesa costitutivo del Network ha trovato lustro e ufficialità lo scorso 17 maggio nell’aula magna “Attilio Alto” del Poliba.
All’appuntamento pugliese si sono presentati i rappresentanti di 36 istituzioni, tra Università, Enti di ricerca, Enti di pubblica utilità ed Enti ministeriali di 15 Paesi del Mediterraneo:Albania, Algeria, Croazia, Grecia, Egitto, Libano, Libia, Malta, Marocco, Montenegro, Tunisia, Turchia, Serbia, Siria e naturalmente Italia, con Poliba, UniSalento e il coinvolgimento di Acquedotto Pugliese (AQP), Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (CIHEAM). Le azioni del Poliba nel Network saranno coordinate dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica.
Alla presentazione dell’iniziativa da parte del Rettore, Francesco Cupertino e della proRettrice vicaria dell’Università del Salento, Maria Antonietta Aiello sono seguiti i saluti istituzionali e il plauso verso l’iniziativa della sen. Alessandra Gallone, dell’on. Marcello Gemmato e del vicesindaco di Bari, Eugenio Di Sciascio. La cerimonia è proseguita con le numerose firme apposte sul protocollo d’intesa dai rappresentanti delle istituzioni internazionali. Numerosi gli interventi programmati e partecipati.
Nel pomeriggio è seguita la prima Assemblea generale di MediCoRe nella quale sono state presentate le prime attività. Tra queste, progetti INTERREG; ERASMUS per studenti; un Master in “Gestione sostenibile delle risorse idriche” gestito da CIHEAM-POLIBA, con 12 borse di studio messe a disposizione dal CIHEAM per studenti extra EU (Anno Accademico 2024-2025); la Scuola internazionale dell’Acqua promossa da AQP con CIHEAM e POLIBA, terza edizione, finora tenuta a Bari in presenza, ma che potrà essere delocalizzata in altri paesi partners; l’attivazione di double degree, summer school, agosto/settembre a Bari in “Pianificazione del territorio”, ampliamento della partnership ad altri soggetti ( si conta di arrivare entro l’anno a 50).
La governance della partnership prevede un Comitato di gestione (non ancora nominato) ed un coordinatore. Unico organismo deliberante, è l’Assemblea Generale che si riunirà di nuovo a fine giugno (online) per eleggere il Comitato gestione e per stabilire le modalità di coordinamento delle attività nei singoli paesi.
Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico: “’MediCoRe’ è un importante progetto che ben si inserisce nel solco dell’internazionalizzazione avviato dal nostro ateneo. MediCoRe nasce dalla considerazione che il nostro Ateneo ha sviluppato, nel corso degli anni, ottime relazioni con Atenei del Nord Europa e degli USA, da cui ha tratto molti insegnamenti; anche grazie a tali relazioni, il Politecnico è cresciuto ed è giusto che le competenze acquisite vengano trasferite ai paesi emergenti. L’ateneo, in un’ottica nazionale di denatalità, guarda con interesse al bacino del Mediterraneo dove risiede il 10% della popolazione mondiale. Ospitare docenti di altre università per azioni di ricerca e progetti concreti; formare studenti stranieri, capaci di contribuire allo sviluppo del proprio paese. Favorire lo studio anche con borse di studio, indicano la ferma volontà, in collaborazione con l’Università del Salento e ai partner regionali, di diventare un hub, un riferimento scientifico-culturale per tutto il Mediterraneo”.
Prof. Leonardo Damiani, Direttore Dipartimento Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica: “E’ certamente interesse dei Paesi coinvolti nell’iniziativa affrontare insieme le sfide del momento: la gestione delle risorse idriche, lo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile, la tutela ambientale ed i problemi della pianificazione del territorio, la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale. I cambiamenti climatici hanno certamente un notevole impatto su tutti i su citati argomenti, ma sarebbe un imperdonabile errore affrontare il problema in ordine sparso e solo dal punto di vista del contrasto: il futuro delle nostre Comunità è legato alla nostra capacità di creare un fronte comune, per studiare soluzioni innovative ed idonee a garantire una buona resilienza ai nostri territori e, con essi, alle comunità mediterranee”.
Le istituzioni che hanno aderito a MediCoRe
Politecnico di Bari, Bari, Italia; Università del Salento, Lecce, Italia; Metropolitan University, Tirana, Albania; University of Science and Technology Houari Boumadiene, Bab Ezzouar, Algeria; University of Biskra, Biskra, Algeria; University of Rijeka, Faculty of Biotechnology and Drug Development, Rijeka, Croazia; Cairo University, Cairo, Egitto; Alexandria University, Alexandria, Egitto; Port Said University, Port Said, Egitto; University of Patrass, Patrass, Grecia; Hellenic Agricultural Organisation, Dimitra (Elgo-Dimitra), Athens, Grecia; Athena Research Center, Industrial Systems Institute, Patras, Grecia; University of Ioannina, Ioannina, Grecia; University of Balamand, Faculty of Engineering, Tripoli, Libano; Notre Dame University-Louaize, Libano; Advanced Construction Technology Services, Beirut, Libano; Sebha University, Sabha, Libia; University of Malta, Malta; Energy and Water Agency, Malta; University of Montenegro, Faculty of Natural Science, Podgorica, Montenegro; Hassan II University of Casablanca, Casablanca, Marocco; Direction of ports and Maritime Public Domain of the Ministry of Equipment and Water, Rabat, Marocco; University of Belgrade, Belgrade, Serbia; State University of Novi Pazar, Novi Pazar, Serbia; Faculty of Technical Sciences, University of Novi Sad, Novi Sad, Serbia; Faculty of Civil Engineering and Architecture, University of Nis, Serbia; Ljubjana University, Biotechnical Faculty, Ljubjana, Slovenia; Damascus University, Damascus, Siria; Tishreen University, Latakia, Latakia, Siria; University of Tunis El Manar, National Engineering School of Tunis, Tunis, Tunisia; University of Tunis El Manar, Faculty of Sciences of Tunis, Tunis, Tunisia; University Dokuz Elyl University, Izmir, Turchia; Mersin University, Mersin, Turchia; Bayburt University, Bayburt, Turchia.