Bene l’occupazione: in Puglia 40mila occupati in più da aprile a giugno 2023.
Delli Noci: “Fieri della tenuta della Puglia nonostante due crisi globali e una guerra. Con i fondi Fsc il processo di crescita non si arresterebbe”
Il Pil pro capite relativo alle regioni italiane per l’anno 2022 non è ancora stato rilevato dall’Istat. Ad affermarlo è proprio l’Istituto Nazionale di Statistica, su richiesta di chiarimento da parte della Regione Puglia e di Puglia Sviluppo. “Confermiamo – scrive l’Istituto Nazionale di Statistica – che i dati dell’ultimo calcolo relativo al Pil delle regioni risale a dicembre 2022 con riferimento all’anno 2021”. L’Istat smentisce così l’esistenza di un proprio Rapporto annuale 2023 con dati sul Pil pro capite delle regioni riferiti all’anno 2022, come invece riportato dagli organi di stampa.
Esistono invece, e sono reali, i dati sull’occupazione delle regioni italiane nel secondo trimestre del 2023. Sono stati appena pubblicati dall’Istat nella propria banca dati.
Nel periodo aprile-giugno 2023 gli occupati della Puglia raggiungono 1,310 milioni, 40mila in più rispetto all’analogo periodo del 2022 (1,270 milioni) e 39mila in più a livello congiunturale (cioè rispetto al trimestre immediatamente precedente, gennaio-marzo 2023, nel quale raggiunsero quota 1,271 milioni). Per la Puglia è la performance più alta degli ultimi sei anni (ultimo periodo paragonabile visto che i dati sull’occupazione basati sul nuovo regolamento Istat sono stati rivisti solo a partire dal 2018). Un dato di crescita confermato dal tasso di occupazione che in Puglia raggiunge quota 51,2 con un aumento di 1,6 punti rispetto al secondo trimestre del 2022 e di 1,4 rispetto al primo trimestre 2023. In ciascuno di questi sei anni il tasso di occupazione della Puglia ha sempre superato quello del Mezzogiorno e di ben di 3,1 punti nel secondo trimestre del 2023 (Mezzogiorno 48,1 – Puglia 51,2).
Anche il tasso di disoccupazione della Puglia, 11,9, è inferiore rispetto alla media del Mezzogiorno (pari a 13,9) di due punti, lo stesso avviene per gli inattivi che peraltro hanno ripreso in gran numero a cercare lavoro, abbattendo il tasso di inattività di 2,5 punti dal 44,4 del secondo trimestre del 2022 al 41,9 dell’analogo periodo del 2023.
“Siamo soddisfatti della tenuta della Puglia, nonostante due crisi globali, quella finanziaria e quella sanitaria, la guerra nel cuore dell’Europa e la crisi energetica”, ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci. “Ce l’abbiamo messa tutta ma vorremmo fare ancora meglio per consolidare questi numeri e restringere la forbice con l’Italia del Centro-Nord. A noi interessa che questo percorso di sviluppo continui a mostrare i segnali di miglioramento che fino ad oggi abbiamo avuto modo di apprezzare. Nel 2018 il tasso di occupazione della Puglia era 45,5 oggi è 51,2, il tasso di disoccupazione nello stesso anno era 16,3 e oggi 11,9. Lo stesso il Pil pro capite a prezzi correnti certificato dall’Istat: 19.100 euro nel 2019 e 19.400 euro nel 2021, meglio del dato pre-pandemico. Nel 2005 ogni abitante della Puglia aveva una ricchezza pro capite di 16.300 euro. Siamo cresciuti del 19%. I passi avanti si vedono e li abbiamo ottenuti con un grandissimo sforzo collettivo che ci ha portato a movimentare con le misure regionali per le imprese investimenti per oltre 8 miliardi di euro. Se potessimo contare sui Fondi di Sviluppo e Coesione, questo processo di crescita non si arresterebbe”.