Dopo la Bari degli anni ’80, la Lecce degli anni ’90. Così, subito dopo il successo di “Il passato è una terra straniera”, il cinema italiano continua a riempirsi di Puglia con la pellicola “I galantuomini” del regista salentino Edoardo Winspeare (nelle sale dal 21 novembre).
Con un cognome che suona straniero per la sua nascita e la sua discendenza austriaca – la sua famiglia, anticamente originaria dello Yorkshire, si trasferì nel Regno di Napoli a causa delle guerre di religione – ma con un’anima profondamente leccese, essendo cresciuto in una piccola frazione di Tricase, Edoardo Winspeare si dimostra capace di narrare una storia d’amore “credibile” e “universale” su uno sfondo “estremo” e “provinciale” come il Salento della Sacra Corona Unita.
Se gli si chiede, infatti, quale immagine della Puglia emerge dal suo ultimo lavoro, risponde con un sorriso e un gesto quasi di stizza: “un’immagine tosta e difficile, vittima della mafia della Sacra Corona Unita, anche se in Puglia non c’è mai stata la stessa fusione con la politica della mafia siciliana”. E conclude con una sentenza amara: “non è e non era una situazione facile”.
Nel suo quadro alquanto desolante, però, sembra dimenticare la “rivoluzione culturale” pugliese nel cinema, nella letteratura e nella musica, tanto elogiata da Gianrico Carofiglio. Cosa ne pensa, allora, di questo processo in atto?
“Certamente l’elemento culturale dimostra un miglioramento, con artisti come Caparezza, i Negramaro, con il cinema. Poi, c’è l’importante collaborazione tra Bari e Lecce”.
Un passo avanti non da poco. Dimostrato nel film dalla firma nel copione dello scrittore barese Andrea Piva e dalla partecipazione come protagonista maschile dell’attore barese Fabrizio Gifuni, insieme a Beppe Fiorello e Donatella Finocchiaro, vincitrice al Festival del Film di Roma del premio “Marc’ Aurelio d’Oro” come Miglior Attrice.
Questo riconoscimento è solo la parte ufficiale di un successo preannunciato anche dall’interesse e dalla partecipazione del pubblico barese alla presentazione de “I galantuomini” nel quarto appuntamento di “Pellicole a colloquio”. Presenti, inoltre, Alessio Boni e Marcello Praya, gli attori protagonisti della rassegna teatrale “Le direzioni del racconto” con “Carne rossa, carne nera” all’auditorium Vallisa di Bari (22-23 novembre).
Conflitti e pregiudizi sportivi tra Bari e Lecce rigorosamente a parte.
Marisa Della Gatta