L’assessora comunale al Welfare Bottalico è stata nominata per la seconda volta, in rappresentanza dei Comuni, quale componente del Comitato tecnico della Rete nazionale della protezione e dell’inclusione sociale, l’organismo di confronto politico tra i vari livelli di governo in materia di programmazione sociale costituito con finalità di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali di cui alla legge n. 328/2000.
Il tavolo permanente, presieduto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, è composto rappresentanti del ministero dell’Economia e Finanze, del M.I.U.R., del ministero della Salute, del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del dipartimento Politiche per la famiglia in seno alla presidenza del Consiglio dei Ministri, da un componente per ciascuna Regione e Provincia autonoma e da 20 componenti designati dall’ANCI in rappresentanza dei Comuni e degli Ambiti territoriali.
La rete, istituita con il decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017, si configura come organismo di confronto interistituzionale di importanza strategica nel settore delle politiche sociali, essendo responsabile dell’elaborazione del Piano sociale nazionale, lo strumento programmatico per l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per le Politiche sociali, del Piano per gli interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà e del Piano per la non autosufficienza. La nomina non prevede alcuna forma di compenso.
“È sempre un onore, oltre che una responsabilità, essere nominata in comitati tecnici impegnati nell’analisi e pianificazione di politiche e programmi di contrasto alle povertà e di promozione dell’inclusione sociale – commenta Francesca Bottalico -.
Offrirò il mio contributo, anche alla luce dell’esperienza amministrativa maturata in questi anni nella città di Bari, nel tentativo di offrire a tutti i livelli, decisionali e programmatici, temi e proposte legati ai territori, a partire dalle complessità del momento storico, sociale ed educativo che le nostre comunità stanno attraversando, come dimostrano numeri e statistiche ma soprattutto le storie di quanti ogni giorno si rivolgono ai nostri presidi territoriali e agli sportelli di ascolto”.