L’Anno Nuovo al Teatro Piccinni di Bari, con la rassegna “Actor” del Teatro Abeliano, si inaugura con l’atto unico dello spettacolo “La Locandiera” di Carlo Goldoni, con Eva Robin’s (Mirandolina), Andrea Buscemi, Renato Raimo, Riccardo De Francesca, Giorgio Reali, per la regia di Andrea Buscemi, produzione Peccioli Teatro.
Andrea Buscemi oltre che attore (interpreta lo spiantato marchese di Forlipopoli), ne ha curato anche la regia, puntando su una scenografia minimalista e che non si modifica in nessun caso, anche se durante la rappresentazione si comprende che la scena si svolge ora nella sala da pranzo, ora nella camera da letto o nella cucina della locanda.
La protagonista è Mirandolina, interpretata da una statica Eva Robin’s, che ha dato vita ad una locandiera fiorentina che fuoriesce dai canoni della commedia goldoniana e dagli schemi della Commedia dell’Arte, presentando una donna che conscia della sua bellezza la usa come mezzo per raggiungere i suoi scopi senza mai concedere nulla in cambio e che ammicca al pubblico esponendo i suoi commenti reconditi.
Goldoni con quest’opera sembra fare un’attenta psicoanalisi del mondo femminile o meglio ancora dell’arte della seduzione usata non per cercare marito ma praticata per i propri interessi, personificando i nuovi ideali della classe media emergente all’inizio del 1700.
Come satellini ruotano attorno a Mirandolina i personaggi decadenti dello stesso periodo, i nobili.
photo Egidio Magnani
Troviamo il ricco conte di Albafiorita(Riccardo De Franceca), lo spiantato marchese di Forlipopoli (Andrea Buscemi) ed il misogino cavaliere di Ripafratta (Renato Raimo).
Se il personaggio cardine della Locandiera di Goldoni è Mirandolina, in quello presentato al Piccinni emerge senz’altro il marchese di Forlipopoli, ossia il bravo Buscemi, che ha dato vita ad un esilarante personaggio, una macchietta che ha divertito il pubblico e che concedeva perché nulla aveva la sua “protezione” a Mirandolina.
Molto bravo anche il nostro corregionale Renato Raimo, nella parte di un cavaliere rustico nemico giurato delle donne tanto da non darne alcuna confidenza ma nell’arco di una giornata grazie alla “scioltezza del parlare” e alla malizia della locandiera riesce ad innamorarsene.
Non da meno Riccardo De Francesca, rivale in amore del marchese.
Ma Goldoni non poteva estromettere di colpo la Commedia dell’Arte e così affiorano solo due personaggi che la personificano : Ortensia e Dejanira, due donne in antitesi alla protagonista. Mirandolina , scaltra, attenta ma allo stesso tempo molto femminile e le due commedianti che tentano di raggiungere lo stesso scopo della locandiera in maniera più cialtrona ma con i loro modi non raggiungono alcuno scopo.
Ma come sempre fra i due litiganti il terzo gode, ed anche in questa commedia chi gode è Fabrizio (Giorgio Reali) che interpreta il fedele cameriere segretamente innamorato della locandiera, nonché suo futuro sposo.
Morale della favola ‘non lasciarsi mai ingannare dalle lusinghe di una donna, pardon di una locandiera.
Anna De Marzo
photo Egidio Magnani