Per l’undicesima volta in Confcommercio va in scena “Legalità, ci piace!”, la Giornata nazionale ideata dalla Confederazione per promuovere e rafforzare la cultura della legalità. Insieme al Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sono intervenuti il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni, la Vice Presidente di Confcommercio con incarico per la Legalità e la Sicurezza, Patrizia Di Dio, il Comandante Unità Speciali della Guardia di Finanza, Rosario Massino.
La videoconferenza è stata seguita con grande interesse anche nella sede di Bari di Confcommercio Bari-Bat alla presenza del presidente dott. Vito D’Ingeo e dell’intera Giunta riunita per l’occasione.
Nella sala Giunta della sede di Bari, dice il presidente dott. Vito D’Ingeo: “La legalità è il prerequisito fondamentale per il lavoro, lo sviluppo e la crescita del sistema economico. Una legalità che deve trovare risposte concrete non solo nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata, ma anche nella rimozione degli ostacoli alla libertà di impresa. L’impegno di Confcommercio per la sicurezza e la legalità si traduce in due obiettivi continui e strategici: prevenire e contrastare i fattori legati alla criminalità che incidono sulla competitività delle imprese e rafforzare, diffondere e approfondire la cultura della legalità”.
E poi ancora ribadisce l’azione dell’associazione barese: “Noi siamo accanto alle aziende, agli imprenditori, ai dipendenti. Insieme alle istituzioni, alle forze dell’ordine possiamo dar forza a chi rimane vittima di usura, possiamo combattere il mondo della contraffazione che mette in crisi non solo l’azienda stessa, ma anche l’apparato dei dipendenti, assolutamente da tutelare”.
Circa il 32% delle attività non ha ancora utilizzato misure di sicurezza, Confcommercio è a disposizione per instradare i commercianti su questo aspetto: “Venite a trovarci in sede, perchè la sicurezza personale al giorno d’oggi è il primo passo per combattere l’illegalità”.
L’illegalità “pesa” sulle imprese quasi 40 miliardi di euro. E’ stata presentata un’indagine Confcommercio-Format Research: nel 2023 l’illegalità è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 38,6 miliardi di euro e ha messo a rischio 268mila posti di lavoro regolari. In particolare, l’abusivismo commerciale costa 10,4 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 7,5 miliardi, la contraffazione per 4,8 miliardi, il taccheggio per 5,2 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6,9 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 3,8 miliardi (stime Ufficio Studi Confcommercio).
Oltre sei imprese su dieci (il 62,8%) si ritengono penalizzate dall’abusivismo e dalla contraffazione. Concorrenza sleale (per il 59,9%) e riduzione dei ricavi (per il 29,1%) sono gli effetti più pesanti. Un consumatore su quattro (il 24,2%) ha acquistato un prodotto contraffatto o un servizio illegale nel 2023. Di questi, la maggior parte (il 70,6%) ha utilizzato il canale online e circa la metà (il 45,6%) ha effettuato acquisti esclusivamente online.