“LA TRANSIZIONE ENERGETICA VA GUIDATA E NON SUBITA. È FONDAMENTALE ATTIVARE TAVOLI TRASPARENTI DI CONFRONTO CON LE IMPRESE, POTENZIARE GLI UFFICI REGIONALI CHE RILASCIANO LE AUTORIZZAZIONI, PROMUOVERE PERCORSI DI PARTECIPAZIONE TERRITORIALE” Niente ripensamenti e niente passi falsi sul tema energetico, per il quale non è più differibile una chiara programmazione nella direzione delle fonti rinnovabili. I lavori del Forum energia organizzati da Legambiente Puglia, tenutisi stamattina presso il Palazzo della Provincia di Bari, hanno ribadito ancora una vota la posizione chiara dell’associazione nei confronti della necessità di abbandonare il termoelettrico alimentato a fonti fossil e di operare decisioni nette verso le fonti rinnovabili, con una presa di coscienza rispetto ai tanti fattori che ne ritardano il percorso, a partire dalla burocrazia e dalla sindrome NIMBY (non nel mio giardino) e NIMTO (non nel mio mandato) che, tuttavia, pare non riguardare ipotesi infrastrutturali ed energetiche ben più impattanti. I numeri, come sempre, espongono chiaramente i termini della questione: mentre il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima, stabilisce per la Regione Puglia un obiettivo di 8 GW entro il 2030, insistono sul territorio regionale richieste di autorizzazione all’installazione per quasi 90 GW di potenza. E tutto questo mentre gli avvenimenti internazionali rischiano di tenere legate al fossile alcune scelte di politica energetica nazionale che, con lo spauracchio delle crisi, riportano in auge, ad esempio, la discussone sul raddoppio di portata di impianti come TAP e di ipotesi di depositi GNL a terra in contesti produttivi e logistici vitali per lo sviluppo del territorio. “La nostra regione può giocare un ruolo chiave – ha detto Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia nella sua introduzione – a patto che riesca finalmente ad adottare uno strumento di politica energetica regionale che sgombri il campo da equivoci e dia una chiara indicazione nel campo della produzione di energia da rinnovabili, guidando la loro diffusione senza subirla, promovendo tavoli trasparenti di confronto con le imprese, potenziando gli uffici regionali che rilasciano le autorizzazioni e inaugurando una nuova stagione di partecipazione per coinvolgere i territori”. All’iniziativa, tenutasi presso il palazzo della Città Metropolitana di Bari hanno partecipato anche Alessandro Delli Noci, Assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia e AnnaGraziaMaraschio, Assessore all’ambiente della Regione Puglia che hanno rappresentato che hanno fatto il punto su competenze regionali e prospettive future del comparto nella regione. A Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club e Doretto Marinazzo, Responsabile energia di Legambiente Puglia il compito di tratteggiare il quadro di riferimento entro cui ci si sta muovendo tra nostalgici delle fonti fossili, lungaggini e inciampi nelle fasi autorizzatorie e dovere di informazione nei confronti dei cittadini rispetto alla centralità del tema delle rinnovabili sia in ordine alle potenzialità ecomiche dell’indotto che in riferimento all’impellenza di intervenire per il contenimento dei cambiamenti climatici. Nel corso dell’incontro ampio spazio a case history nel settore delle rinnovabili rappresentati da altrettante aziende, partner dell’evento con gli interventi di Roberto Valente, CEO di Greencells Agrosolar, Michele Scoppio, Amministratore unico Gruppo Hope, Ksenia Balbanda, Direttore generale Renantis Blue Float, Giuseppe Rizzi, Responsabile Energia AQP, Stefano Montanaro, Amministratore delegato Irigom, Temistocle Baffa Scirocco, Responsabile pianificazione e sviluppo Rete – Terna, Gaetano Evangelisti, Responsabile associazioni, stakeholder e politiche territoriali di Enel Italia. A concludere il giro di interventi, i contributi di Riccardo Amirante, Ordinario di sistemi energetici del Politecnico di Bari e Giuseppe Bratta del Distretto Regionale Pugliese e Coordinamento FREE per una valutazione di ampio raggio sul settore e sulle prospettive di impresa ad esso connesso. Al termine del forum, le conclusioni di Stefano Ciafani, Presidente Nazionale di Legambiente che ha ripercorso le tappe di una scelta di campo da parte del cigno verde nel supportare le fonti rinnovabili: “La questione centrale da cui si è sottratta la classe dirigente nazionale è se fare dell’Italia un Paese ad alto sviluppo tecnologico, che diventa energeticamente indipendente grazie agli investimenti in rinnovabili, reti e accumuli, oppure condannarla ad un ruolo marginale, in cui si limita a utilizzare energia da fossili importate che alimentano conflitti in tutto il mondo. Servono norme chiare – ha proseguito Ciafani – che rendano più veloce e integrata nel paesaggio la realizzazione degli impianti da fonte rinnovabile per fermare l’unica devastazione paesaggistica che ci ossessiona, che è quella permanente causata dalla crisi climatica che non risparmierà la Puglia. La transizione ecologica ed energetica è anche una grande opportunità di sviluppo occupazionale che potrà permettere alle figlie e ai figli del Sud di scegliere di restare a lavorare nelle loro regioni, possibilità che fino ad oggi non gli è stata garantita”. L’evento è realizzato da Legambiente Puglia con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari e la collaborazione di Renewable Consulting, Irigom, Enel, Acquedotto Pugliese, Gruppo Hope, Greencells Agrosolar, OX2, Renantis BlueFloat Energy.