Bari – Pinacoteca metropolitana “C. Giaquinto”: presentata la mostra “1875 2005 2023 Il riposo Raffaele Belliazzi Giuseppe Caccavale”

E’ stata presentata, nella Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” di Bari, la mostra “1875 2005 2023 Il riposo Raffaele Belliazzi Giuseppe Caccavale”, promossa dalla Città metropolitana di Bari e curata da Chiara Bertola. L’esposizione racconta l’incontro tra l’artista Giuseppe Caccavale (Afragola, 1960) e l’opera verista «Il riposo» di Raffaele Belliazzi (1835 – 1917), conservata nella Pinacoteca Metropolitana, da cui ha avuto origine una ricerca durata diversi anni.

Sono riuniti, per la prima volta nella loro interezza, tutti i lavori, disegni, dipinti a pastello, spolveri e affreschi che Giuseppe Caccavale ha realizzato intorno alla scultura di Belliazzi in diverse tappe (presso la Fondazione Querini Stampalia a Venezia nel 2006, nella galleria Marilena Bonomo di Bari e alla galleria Faggionato Fine Art di Londra nel 2008, nella galleria Claudia Gian Ferrari a Milano nel 2009) cui si aggiunge una poesia di Osip Mandel’stam, tratta dalle Ottave e scritta nel 1933.

Le tre date del titolo rimandano all’anno di realizzazione dell’opera (1875), all’anno del primo studio compiuto dall’artista sulla scultura (2005) e infine all’anno dell’attuale mostra. Il percorso espositivo è concentrato nella sala dove sono collocati, tra gli altri, gli affreschi greco-bizantini e le tavole di Alvise Vivarini e dove temporaneamente è stata posizionata la scultura in terracotta di Belliazzi per supportare il dialogo con l’intervento contemporaneo.  

Questa mostra è una ‘traduzione’ della scultura di Belliazzi attraverso vari codici artistici; un viaggio che ha consentito all’opera e, quindi, alla Pinacoteca metropolitana di attraversare e farsi conoscere in altri luoghi e musei – ha affermato Francesca Pietroforte, consigliera metropolitana delegata ai Beni culturali -. Questo è stato un anno da record per il nostro museo. Più che puntare solo su un’unica importante mostra abbiamo deciso di organizzare più esposizioni accompagnate da eventi collaterali, iniziative e laboratori. Ciò ha consentito di avvicinare i visitatori al museo e rendere più accogliente la nostra Pinacoteca. I riscontri sono stati più che positivi e i numeri parlano chiaro: lo scorso mese abbiamo registrato un’affluenza di visitatori, soprattutto di cittadini baresi, pari a quella rilevata nell’arco di tutto lo scorso anno”. “La mostra di Caccavale chiude un ciclo di esposizioni finalizzato a valorizzare alcune opere di rilievo della Pinacoteca” – ha proseguito il Dirigente del Servizio Beni Culturali e Ico della Città Metropolitana di Bari, Francesco Lombardo.

“In questa esposizione l’opera di Belliazzi è guardata con un altro occhio grazie all’energia e alla poetica dei valori di Caccavale che, con la sua azione, apre nuovi orizzonti di ricerca e di studio verso il patrimonio artistico e culturale della Pinacoteca metropolitana e della città” – ha aggiunto Micaela Paparella, consigliera comunale di Bari, delegata alle Politiche di valorizzazione del patrimonio storico-artistico ed architettonico e dei contenitori culturali.

Per l’artista Giuseppe Caccavale“l’incontro del mio sguardo con la terracotta di Belliazzi ha dato vita ad un ampio cantiere di ricerca durato diversi anni. Questa scultura fu per me una rivelazione. Non ne conosco altre con un respiro del genere. È una scultura viva. Questo mi ha portato ad attraversare l’opera con una serie di elementi visivi; un lavoro fondato sullo sguardo, sugli occhi, sul dettaglio”. “La mostra – ha spiegato la curatrice Chiara Bertola – riunisce e dà ordine ai registri visivi dell’insieme delle ricerche e degli approfondimenti fatti intorno alla scultura. Con questa operazione Caccavale ha risvegliato il fanciullo di Belliazzi, portandolo in giro per il mondo e donandogli vitalità”. Marilena Di Tursi, autrice del testo Conversario (in allegato),ha sottolineato “l’aspetto metodologico di questa operazione che può diventare un modello per riavvolgere il passato, un nuovo approccio al tema del rapporto tra passato e presente in luoghi, come la Pinacoteca, ricchi di storia”.

La mostra resterà aperta fino al 14 gennaio 2024.