Bari – Più di 8 miliardi gli investimenti delle imprese generati dalla programmazione 2014-2020 e più di 172mila occupati a regime. Così i dati dell’ultimo monitoraggio di Puglia Sviluppo sulle misure di agevolazione per le imprese.

Delli Noci: “La Banca d’Italia certifica una crescita anche nel 2023, dati positivi in aggiunta ai precedenti, ma con la nuova programmazione faremo molto di più puntando su innovazione e formazione”

La Regione Puglia con gli strumenti messi in campo nella programmazione 2014-2020 ha generato investimenti complessivi per 8,186 miliardi di euro di cui 1,086 proveniente da gruppi esteri.  Ha generato nuova occupazione per 40.550 unità lavorative e occupazione a regime, tra vecchi e nuovi occupati, per 172mila unità. Tutto questo è stato possibile grazie ad agevolazioni pubbliche che hanno introdotto nel sistema produttivo 3,419 miliardi di euro. In questo contesto gli investimenti in ricerca e innovazione hanno superato 1,730 miliardi di euro.

Sono questi i dati dell’ultimo monitoraggio sui risultati degli strumenti agevolativi regionali per le imprese, condotto da Puglia Sviluppo che gestisce gli strumenti in qualità di organismo intermedio o finanziario. A comunicarli l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci.

“Voglio rilanciare questi dati – spiega – per rendere conto ai cittadini pugliesi del lavoro e dell’impegno della Regione Puglia per lo sviluppo del tessuto produttivo pugliese in questi anni difficilissimi”.

“Nei giorni scorsi Bankitalia nel suo report sull’economia della Puglia certifica una crescita dell’economia pugliese stimata dall’indicatore trimestrale delle economie regionali (Iter) della Banca d’Italia, pari all’1,2% nel primo semestre del 2023 rispetto all’analogo periodo del 2022 e in linea con la media dell’Italia e del Mezzogiorno. Questa stima di crescita si aggiunge all’aumento del Pil 2021 rilevato dall’Istat, pari al 6,6% e all’aumento degli occupati”.

“In definitiva questi dati confortano i nostri sforzi, ma c’è bisogno – sottolinea Delli Noci –  di continuare a rimboccarsi le maniche e fare di più. Con la prossima programmazione intendiamo costruire una piattaforma che prenda in considerazione i punti dell’Industria 5.0, implementando gli investimenti in ricerca e innovazione, puntando sulla transizione energetica e digitale, ma investendo anche sulla formazione che è essenziale perché lo sviluppo è generato dalle competenze dei lavoratori che già sono in azienda ma anche dei giovani che si apprestano a scegliere la loro futura professione. Sono loro le risorse più preziose nell’evoluzione tecnologica che guida la competizione globale. Le misure di sostegno continueranno ad essere strutturali e dunque sempre aperte come è avvenuto con le precedenti due programmazioni. Se anche a livello nazionale ci fosse la stessa possibilità sicuramente sia lo sviluppo della Puglia che quello delle altre regioni meridionali ne trarrebbe grande giovamento”.

“Il report di Bankitalia – continua Delli Noci – ci dice anche che ‘In base ai dati del sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, condotto tra settembre e ottobre su un campione di circa 300 imprese industriali con almeno 20 addetti, nei primi nove mesi dell’anno quasi la metà ha registrato una crescita del fatturato a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2022’”.

“Se poi passiamo all’analisi dei dati sull’occupazione riportati dallo stesso rapporto, vediamo che l’occupazione pugliese ha continuato a espandersi nella prima metà del 2023. ‘Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, nella media del primo semestre il numero di occupati è cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (3,4 per cento), in misura meno intensa del 2022, ma più sostenuta nel confronto con la media del Mezzogiorno e del Paese (rispettivamente 2,4 e 2,0 per cento’. Io aggiungo che, secondo quanto si rileva dalla banca dati Istat, nel periodo aprile-giugno 2023 gli occupati della Puglia raggiungono 1,310 milioni, 40mila in più rispetto all’analogo periodo del 2022 (1,270 milioni) e 39mila in più a livello congiunturale (cioè rispetto al trimestre immediatamente precedente, gennaio-marzo 2023, nel quale raggiunsero quota 1,271 milioni). Per la Puglia è la performance più alta degli ultimi sei anni. Un dato di crescita confermato dal tasso di occupazione che in Puglia raggiunge quota 51,2 con un aumento di 1,6 punti rispetto al secondo trimestre del 2022 e di 1,4 rispetto al primo trimestre 2023. In ciascuno di questi sei anni il tasso di occupazione della Puglia ha sempre superato quello del Mezzogiorno e di ben 3,1 punti nel secondo trimestre del 2023 (Mezzogiorno 48,1 – Puglia 51,2)”.