Mandato 2024-26 nel segno della continuità. Dice: “Le crisi degli ultimi anni hanno reso evidente che l’innovazione è la sola strada per la transizione verso modelli più sostenibili, sia sul versante della produzione che del consumo”. La Scuola d’ingegneria economico-gestionale del Politecnico di Bari, fra le più autorevoli in Italia, ha offerto contributi spesso cruciali all’AiIG: da Gianfranco Dioguardi, tra i fondatori, a Vito Albino, già Presidente, oggi a capo dell’ARTI Puglia
Bari, 25 ottobre 2023 – Pierpaolo Pontrandolfo, professore ordinario di Ingegneria economico-gestionale al Politecnico di Bari (Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management) è il nuovo Presidente dell’Associazione Italiana Ingegneria Gestionale (AiIG) per il biennio 2024-2026. E’ stato eletto nel corso della XXXIV Riunione Scientifica Annuale dell’Associazione dedicata al tema, “Humanizing technologies for a better society. Purpose-driven innovation to empower people”, tenutasi a Lecco (polo del Politecnico di Milano), il 12 e 13 ottobre scorsi.
L’AiIG, oltre 500 soci tra docenti, ricercatori, dottorandi delle discipline dell’Ingegneria Economico-Gestionale, ma anche studiosi di altre aree scientifiche interessati al settore, promuove dal 1989 (anno di costituzione), lo sviluppo di questo moderno ramo dell’Ingegneria, favorendo possibili sinergie tra la ricerca scientifica, il mondo universitario e quello industriale, su scala nazionale ed internazionale.
Presidente, Pontrandolfo, come e su cosa intende caratterizzare il suo mandato di presidente dell’Associazione italiana di Ingegneria Gestionale?
Per il prossimo biennio, cioè per la durata del mio mandato, coordinerò il lavoro di un direttivo composto da altri dodici, fra colleghe e colleghi, che esprimono le migliori competenze dell’ingegneria economico-gestionale a livello nazionale. Il programma sarà effetto della riflessione collettiva svolta nel direttivo. Interpreterò il mio ruolo nel senso di portare al centro di questa riflessione tutte le idee, incluse le mie, e agevolerò il lavoro collegiale per trovare la migliore possibile sintesi. Penso, comunque, di poter svolgere il mio ruolo in continuità con chi mi ha preceduto. L’impostazione delle attività degli ultimi anni ha infatti prodotto ottimi esiti complessivi: abbiamo lavorato molto sul rafforzamento dell’identità del settore dell’ingegneria economico-gestionale e sul senso di appartenenza di ricercatrici e ricercatori. Mi piace segnalare le iniziative volte a stimolare e consolidare le collaborazioni di ricerca fra sedi diverse, in particolare fra i più giovani, all’interno di una comunità che negli ultimi anni è molto cresciuta.
2. Nell’Assemblea generale 2023, tenutasi a Lecco, si è discusso sui nuovi modelli di innovazione, sviluppo, di tecnologie per mitigare le conseguenze indesiderate dell’innovazione ma anche sulle ragioni per accelerare la transizione verso un sistema economico-industriale più sostenibile. Quali sono le negatività dell’innovazione? E quali le urgenti mosse per un sistema economico produttivo più sostenibile e inclusivo?
L’innovazione modifica i modelli di produzione e consumo. Essa è abilitata dalla tecnologia e tende a diffondersi quando le logiche di mercato la premiano dal punto di vista economico. Tuttavia, non è più possibile gestire i processi dell’innovazione limitandosi alla considerazione delle sole dimensioni tecnologica ed economica. Occorre misurarsi anche con la dimensione sociale, affinché i benefici dell’innovazione impattino in modo diffuso sulle persone, e con la dimensione ambientale, per garantire che i cambiamenti nei processi produttivi e di consumo siano compatibili con i vincoli imposti dal pianeta che abitiamo. Le crisi degli ultimi anni, da quella finanziaria a quella pandemica, hanno reso evidente che questo modo di concepire l’innovazione non sia una scelta, ma un obbligo, e che sia la sola strada per la transizione del sistema economico produttivo verso modelli più sostenibili, sia sul versante della produzione che del consumo.
La ricerca, precedendo l’innovazione, è cruciale in tale processo. Sarebbe utile che, in funzione delle specificità di ciascun ambito disciplinare, si lavorasse sull’impatto della ricerca anche al di là e al di fuori dell’ambito accademico. In questa direzione, sono auspicabili maggiori sinergie fra ricerca, didattica e terza missione. Andrebbero rese coerenti con questa impostazione le diverse valutazioni dell’Università e della ricerca: alle misure dell’impatto accademico (ad es. basate sulle citazioni raccolte dalle pubblicazioni scientifiche) andrebbero affiancate misure per comprendere se e quanto la ricerca determini effettivo benessere per la società. Anche su questo ha posto attenzione l’ultima nostra conferenza nazionale a Lecco.
3. Che contributo può offrire la Scuola e l’esperienza scientifica dell’Ingegneria economica-gestionale del Politecnico di Bari, a cui Lei appartiene, all’Associazione Nazionale?
La Scuola dell’ingegneria economico-gestionale del Politecnico di Bari è fra le più autorevoli in Italia e ha già offerto contributi spesso cruciali all’AiIG: oltre 30 anni fa, Gianfranco Dioguardi è stato fra i suoi fondatori, nel recente passato, Vito Albino ne è stato presidente; abbiamo organizzato numerose iniziative nell’ambito dell’associazione (workshop, convegni, summer school dedicate ai ricercatori del settore). Quantità e qualità della nostra produzione scientifica sono indiscutibili, come peraltro testimoniano gli esiti di valutazioni e graduatorie che di recente hanno avuto anche risonanza mediatica. La mia stessa elezione a presidente dell’associazione va letta anche come riconoscimento alla reputazione della Scuola locale, peraltro espressione di un ateneo di prestigio come il Politecnico di Bari. Con queste premesse, non ho dubbi che potremo continuare ad offrire un contributo importante all’AiIG, anche dopo il termine del mio mandato.
Con un mandato di due anni, il prof. Pierpaolo Pontrandolfo prende il posto della professoressa Raffaella Cagliano, del Politecnico di Milano. Segretario del Consiglio Direttivo è la prof.ssa Barbara Scozzi del Politecnico di Bari.
Ecco la composizione del nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Ingegneria Gestionale 2024-2026
Pierpaolo Pontrandolfo, Presidente, Politecnico di Bari; Giuseppe Bruno, Università di Napoli Federico II; Raffaella Cagliano, Politecnico di Milano; Pamela Danese, Università di Padova; Matteo Kalchschmidt, Università degli Studi di Bergamo; Federico Frattini, Politecnico di Milano; Giancarlo Giudici, Politecnico di Milano; Raffaella Manzini, LIUC; Federico Munari, Università degli Studi di Bologna; Fabio Nonino, Università la Sapienza; Paolo Roma, Università di Palermo; Marco Sartor, Università di Udine; Elisa Ughetto, Politecnico di Torino. Segretario, Barbara Scozzi, Politecnico di Bari. Revisori, Patrizia Garengo, Università di Padova; Antonella Moretto, Politecnico di Milano; Matteo Mura, Università di Bologna.