Una manifestazione storica, dedicata alla celebrazione dell’uva da tavola nel cuore del Sud Est Barese, che tiene insieme le innovazioni richieste dai mercati per questo pregiato prodotto agroalimentare, nate anche in Puglia con le sperimentazioni in campo delle uve senza semi. Sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024 a Rutigliano si celebra la 60esima edizione della Sagra dell’Uva da Tavola. A presentare le iniziative in programma in Fiera del Levante a Bari l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, e il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Francesco Paolicelli, insieme a Vincenzo Orlando, presidente del comitato civico Sagra dell’Uva e al sindaco di Rutigliano, Giuseppe Valenzano. Una festa della terra e della cittadina rurale che ha visto collaborare gli assessori comunali rutiglianesi con delega all’Agricoltura, Francesco Paolo Valenzano, alla Cultura, Milena Palumbo, e alle Attività produttive, Alessandro Milillo.
“Un momento di riflessione – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia – ma anche di sintesi rispetto al lavoro fatto e sulle prospettive che l’uva da tavola può determinare per la Puglia. Il lavoro che gli operatori del settore con le Amministrazioni di riferimento, il partenariato socio economico, stanno svolgendo, insieme all’assessorato regionale all’Agricoltura, è molto importante. Stiamo riposizionando la visione strategica del futuro delle nuove cultivar di qualità, le primizie tardive rispetto all’uva senza semi, per esempio. E lo stiamo facendo evidenziando, altresì, l’impatto salutistico del prodotto, conseguendo un grande risultato. E abbiamo determinato, come sistema d’impresa e come Assessorato, il blocco di quello che era il lavoro che il Ministero aveva fatto, ovvero di eludere l’uva da tavola dalla dieta dei bambini e, quindi da quello, che doveva andare in gara per le scuole. Questo determinando anche un’attenzione sulla produzione di qualità, sull’impatto sulla salute e sulla stagionalità delle produzioni con quelle che sono le proprietà. È un mix di elementi che ci fa affermare ancora di più e meglio quello che è il lavoro fatto negli anni ma, soprattutto, la grande prospettiva di futuro per quello che insieme agli operatori abbiamo determinato in questi anni anche come scelte strategiche: dal riuso delle acque alle cultivar resistenti, ma anche a una nuova visione dello stare insieme e di aiutare il sistema a guardare al futuro”.
Per il presidente della Commissione consiliare Agricoltura Paolicelli: “I sessant’anni della sagra dell’uva di Rutigliano è un fatto importante che va festeggiato nel modo più bello possibile. È un appuntamento che ci ricorda l’importanza di un alimento fondamentale non solo perché immancabile sulle nostre tavole, ma soprattutto per le sue importanti proprietà nutritive, che la Regione Puglia si impegna a promuovere e a far conoscere anche con la collaborazione con le università. “Fiera di essere a Rutigliano”, brand che da un paio di anni anima la sagra, ci ricorda anche quanto sia interessante conoscere la storia dell’uva da tavola. Un storia di autenticità e gusto che si intreccia profondamente con quella della nostra Regione e che contribuisce a renderla famosa in tutto il mondo. Da presidente della Commissione regionale Agricoltura e Sviluppo economico sarò sempre a supporto del presidente del comitato, dell’amministrazione comunale e dei produttori locali per promuovere una delle regine indiscusse delle nostre tavole, sostenendo la partecipazione del comune ai più importanti meeting internazionali dove registriamo sempre un grande apprezzamento per un prodotto buono e sostenibile”.
La due giorni a Rutigliano prevede una serie di attività, dall’uva tasting a cura della Fondazione ITS Agroalimentare Puglia e CRFSA a Palazzo Settanni, passando per la fiera di settore dedicata a raccontare l’intera filiera dell’uva da tavola, dalla preparazione dei terreni al post raccolta in piazza Manzoni, dove sabato 5 ottobre alle 19.00 ci sarà un momento di confronto tra gli esperti del settore. Una mostra storica, ospitata nel cortile del Castello racconterà le evoluzioni dell’uva da tavola: la sagra infatti iniziò il suo percorso come semplice festa alla fine del raccolto, quando le varietà erano la Regina e poi l’Uva Italia e la Mennavacca e i produttori facevano a gara per realizzare attraverso tecniche particolari grandi grappoli da mostrare durante la sagra e vincere il grappolo d’oro. Tradizione che resiste ancora oggi: in Piazza XX Settembre domenica 6 ottobre alle 19.30 ospiterà appunto la premiazione del grappolo gigante e di qualità.
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