Bari – Presentata questa mattina la Relazione sociale 2023 a cura dell’assessorato al Welfare

Si è svolta questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, la presentazione della Relazione sociale 2023 predisposta dagli uffici comunali dell’assessorato al Welfare e dal servizio di Segretariato sociale.

La relazione è stata presentata dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dal direttore della ripartizione Servizi alla persona Giancarlo Partipilo e dal direttore del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà Nicola D’Onchia. Hanno partecipato alla conferenza stampa, inoltre, il direttore sanitario della Asl di Bari Luigi Rossi e altri rappresentanti della Asl, del Ministero della Giustizia, degli operatori sociali, dei sindacati e delle associazioni di categoria, dei consorzi e del mondo della scuola.

“La Relazione sociale 2023 che abbiamo presentato oggi intende essere un momento di restituzione alla città di quanto accaduto nelle politiche sociali non solo negli ultimi dodici mesi ma anche in questi dieci anni – ha sottolineato Francesca Bottalico -. Sono stati dieci anni molto importanti, nei quali la città di Bari è passata dall’essere una delle ultime città in Italia e nel Sud nel campo delle politiche sociali a diventare, invece, un modello per tante città italiane e anche europee in questo settore. Un dato per tutti: in questi anni, la spesa sociale del Comune di Bari è passata da 102 a 195 euro ad abitante, un aumento del 91% che colloca la nostra ai primi posti tra le città di medie dimensioni in Italia. Questo valore si è tradotto in un aumento esponenziale di servizi e infrastrutture realizzate. Sono, infatti, oltre 160 i servizi e i progetti attivati, più del 70% dei quali innovativi e sperimentali, molti dei quali diventati buone prassi per tantissime città nel nostro Paese e in Europa. Risultati che sono stati possibili grazie al lavoro svolto, con grande sinergia e sintonia, in rete con le altre istituzioni, gli operatori sociali, i sindacati e le altre associazioni di categoria e tutte le realtà coinvolte. Ringrazio, quindi, tutte e tutti loro, così come ringrazio di cuore le strutture del Comune di Bari: in questi anni abbiamo cercato insieme di costruire interventi nuovi per bisogni nuovi, accanto a quelli storici; e abbiamo dato vita a un modello di Welfare molto più decentrato e di prossimità, per essere il più possibile vicini alle persone e presenti nei luoghi della loro vita. Questi risultati non erano scontati, e oggi è importante sottolinearli, soprattutto perché dietro numeri e cifre c’è la storia di tante persone, dei loro bisogni e delle loro aspirazioni, e dell’impegno della nostra Città per essere al loro fianco”.

RELAZIONE SOCIALE 2023 – DATI DI SINTESI

SPESA SOCIALE  E NUMERO DI INTERVENTI REALIZZATI

Come sottolineato nel corso della conferenza stampa, l’investimento economico e programmatico nell’area delle politiche sociali nella città di Bari ha registrato, in progressione in questi 10 anni e nell’ultimo anno, un valore molto elevato in termini di interventi pro capite al  cittadino: dal 2014 al 2023 la spesa sociale del Comune di Bari è passata da 102 a 195 euro ad abitante, un aumento del 91%, reso possibile da una serie di fattori (scelte politiche, grado di innovazione sociale, capacità di progettazione e di intercettare nuovi finanziamenti, efficacia amministrativa della Ripartizione) che si è tradotto in un netto aumento di servizi e infrastrutture realizzate: oltre 160 servizi e progetti attivati, più del 70% innovativi e sperimentali.

CONTRASTO ALLE POVERTÀ ESTREME

Questo aumento di servizi e progetti è particolarmente evidente nel contrasto alle povertà estreme. Nel 2014 la città di Bari presentava per lo più campi di emergenza con roulotte e a carattere assistenziale per circa 130 persone per la sola notte, separati per genere e senza possibilità di ospitare minori. Oggi, da quanto emerge nella Relazione, la città di Bari ha costruito una articolata e differenziata proposta per la risposta ai bisogni legati alle povertà estreme: dai condomini sociali, alle case condivise alle esperienze di co-housing, anche per anziani soli, alle esperienze di housing first, alle misure per autonomia abitativa, agli sportelli di mediazione abitativa supportati da servizi sociali e socio sanitari.

Un piano di investimenti e sviluppo condiviso e progettato con cittadini e reti territoriali e istituzionali nell’ambito dei due Piani cittadini di contrasto alla povertà estrema, nel 2017 e 2022. Il 2023, in questa direzione, ha visto il consolidamento dei servizi storici e un grande investimento sui servizi innovativi. Dai dati della Relazione sociale, infatti, emerge che nel 2023 le Case di Comunità e i condomini sociali hanno registrato un numero di persone accolte pari a 1.638, oltre il doppio rispetto al 2022 (+ 887).

PRONTO INTERVENTO SOCIALE

Partito come servizio innovativo nel Comune di Bari, negli anni il PIS è diventato un livello essenziale di prestazioni sociali. Nel 2023 il numero di persone assistite e sostenute è stato pari a 2.309, in netto aumento rispetto al 2022 (+484).

SEGRETARIATO SOCIALE

Come sottolineato dalla Relazione, è rilevante il nuovo modello attivato del Segretariato sociale con camper e unità di strada decentrati e itineranti e realizzazione di strumenti digitali e attivazione di un numero unico comunale. Nel 2014, anno di insediamento della prima giunta dell’amministrazione Decaro, il Segretariato sociale del Comune di Bari registrava poco meno di 3.000 contatti annui. Nel 2023 il Segretariato sociale ha registrato poco meno di 14.000 contatti annui e rappresenta il principale hub di accoglienza del sistema cittadino dei servizi sociali.

INTERVENTI SOCIO-SANITARI DI PROSSIMITÀ

A questa tipologia di servizi si sono aggiunti servizi importanti e unici nella loro strutturazione, come i primi due poli socio-sanitari di prossimità per senza dimora e migranti, le unità di strada notturne e il primo emporio farmaceutico pubblico in Italia. Il polo socio-sanitario per la terza età registra invece 600 presenze l’anno, per il 2023.

POTENZIAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Negli ultimi 10 anni Bari ha fortemente potenziato il servizio sociale professionale, che oggi conta, considerando esclusivamente gli assistenti sociali dipendenti pubblici, un rapporto di un assistente sociale ogni 3.500 abitanti, ben oltre il livello essenziale previsto dalla legge di un assistente sociale ogni 5.000 abitanti. Si tratta del valore più alto tra tutti i comuni pugliesi e tra i più alti fra tutte le città capoluogo in Italia.

CONTRASTO ALLE POVERTÀ SOCIO-SANITARIE:

Un altro aspetto particolarmente rilevante e delicato messo in luce dalla Relazione Sociale è l’aumento progressivo di richieste di interventi socio-sanitari e di contrasto alle solitudini e al rischio isolamento.

Per questo, oltre alle attività tradizionali di cure domiciliari di assistenza domiciliare integrata (ADI) e servizi di assistenza domiciliare (SAD), in questi anni è stata nettamente rafforzata l’offerta aggiungendo servizi sperimentali come “Non più soli”, progetto SAVES, servizio Affido, S.E.M.I (progetto sperimentale di educativa domiciliare per minori con disabilità e spettro autistico) e triplicando gli sportelli di orientamento e assistenza socio-sanitaria, con le Porte uniche di accesso (PUA) e le Unità di valutazione multidisciplinari (UVM). Nel 2014 erano 358 gli adulti in assistenza domiciliare, mentre a oggi si riesce ad assicurare assistenza a oltre 1550 adulti.

PUA E UVM

Nell’area dell’integrazione socio-sanitaria, il Comune garantisce il servizio di accesso alle prestazioni socio-sanitarie con i servizi della Porta Unica di Accesso e dell’Unità di Valutazione Multidimensionale. Nel corso del 2023 la PUA ha registrato 2.533 utenti.

CURE DOMICILIARI

Dal 2014 a oggi Bari è passata dal 22% al 26% della popolazione con età superiore ai 65 anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione comporta un radicale cambiamento della domanda di assistenza, con la necessità di potenziare i servizi di assistenza domiciliare, soprattutto sul versante sanitario. Oggi il Comune di Bari fornisce servizi domiciliari a circa 630 persone.

CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE

Per quanto riguarda l’area della prevenzione, educazione e contrasto alle violenze e discriminazioni di genere, in questi anni l’offerta si è quadruplicata in termini di investimento di risorse. Nel 2014 esisteva un unico Centro anti violenza autorizzato pubblico, oggi i Centri sono due, con in più: 5 sportelli municipali, 5 sportelli presso università, una unità di strada notturna antitratta, 3 sportelli per over 65, 1 sportello per donne sordomute  e 1 per donne con disabilità.

Nel complesso, ogni anno sono circa 250 le donne che si rivolgono al servizio. Due anni fa (e in quest’ultimo anno è diventato comunale) è partito il primo Centro antidiscriminazione per l’orientamento di genere (uno dei primi in Italia) oltre al primo Centro polifunzionale per adolescenti.

SERVIZI DEDICATI A INFANZIA, ADOLESCENTI, FAMIGLIE E GENITORIALITÀ

I dati della Relazione Sociale descrivono l’ampia rete di molteplici servizi per l’infanzia, gli adolescenti, le famiglie e il sostegno alla genitorialità, rete che nel complesso ha visto il coinvolgimento di oltre 10 mila persone tra minori e adulti. Tra i servizi attivi, la nuova esperienza della Casa dei Bambini e delle Bambine (centro polifunzionale per la prima infanzia) le prime 2 Case della genitorialità e la Casa della Salute dei Bambini e delle Bambine, i primi 2 Centri ludici pubblici (a Poggiofranco e Libertà), il LAB (Laboratorio Adolescenti Bari) , il progetto Educativa di strada per la prevenzione della devianza dei minori e della dispersione scolastica, i Centri Servizi per le Famiglie  in tutti i territori della città, il potenziamento dei Centri socio educativi per minori a rischio di devianza e dispersione scolastica in tutti i quartieri della città (con programma di inserimento in attività educative, ricreative e sportive) e numerosi altri servizi e interventi.