Giovedì 9 maggio nella sala Consiglio del dipartimento di Informatica dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, si è svolto “Digitale – Leva per il futuro della Puglia”, convegno di presentazione degli output di “Reskill to work”, il progetto di cui il Consorzio Meridia è capofila per l’inserimento di 300 giovani neet pugliesi in percorsi di formazione professionale.
Durante l’incontro è stata presentata l’intera iniziativa destinata a circa 300 neet, cioè quei giovani che non studiano, non lavorano e non frequentano percorsi di formazione, per offrire corsi gratuiti nei settori del Digital marketing, della UX Design e della Sicurezza informatica. L’approccio metodologico è stato improntato sullo sviluppo delle competenze e della persona, con il fine del ricollocamento in ambito ICT (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione). Ad erogare la formazione è stata la Talent Garden Innovation School, mentre a certificare le competenze acquisite sarà l’Ateneo barese a giugno prossimo.
“In questo progetto – ha spiegato Cinzia Gangale, responsabile e coordinatrice di Reskill to Work – il compito di Meridia è stato quello di accompagnare, sin dall’inizio, i ragazzi nell’esplorazione delle proprie competenze, non soltanto quelle che erano già in loro possesso. Il nostro obiettivo era quello di portarli ad esplorare le potenzialità del mercato digitale e anche attraverso l’acquisizione di competenze specifiche in cyber security, Ux design e digital marketing”.
Al momento “Reskill to work” ha coinvolto 250 ragazzi, già pronti per essere collocati sul mercato, e 80 aziende. Alcuni di essi erano presenti al convegno e hanno presentato la loro esperienza di formazione. Fondamentale è stata la collaborazione con l’ambito universitario, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e Politecnico di Bari, che punta a porsi sempre più come un ponte tra il mondo dello studio e quello del lavoro.
“La formazione di questi giovani – ha affermato Giuseppe Pirlo, docente di informatica Delegato alla terza missione UniBa – è un meccanismo che in qualche modo cortocircuita quella che è l’esigenza di un know how evoluto, avanzato, la disponibilità, l’energia dei ragazzi della nostra regione. Pertanto, credo che questo progetto sia un elemento fondamentale all’interno di un mosaico di tasselli diversi che stiamo cercando di assemblare anche come Università di Bari e come sistema delle università pugliesi per dare una risposta a questa esigenza impellente di conoscenza e di risorse qualificate al territorio.